Reddito di Cittadinanza non finirà il 31 dicembre: spunta ipotesi sulla divisione platea percettori

Stretta in arrivo sul Reddito di Cittadinanza. L’intenzione del Governo Meloni, come sottolineato dalla stessa premier, è di mantenere la misura anti-povertà per i soggetti che non sono in condizione di andare al lavoro (pensioni in difficoltà, invalidi, chi è senza reddito e ha figli in minori) e di rivederlo, invece, per chi è in grado di lavorare.

Reddito di Cittadinanza non finirà il 31 dicembre: ipotesi divisione platea percettori

Non finirà il 31 dicembre, come tanti temevano. Ad assicurarlo è il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, durante un’intervista a Radio24: “Non diciamo certamente che il reddito di cittadinanza finisca il 31 dicembre, ma sicuramente alcuni paletti nell’arco di quest’anno si possono già inserire. Vogliamo dare una risposta al mercato del lavoro e costruire un percorso per chi oggi prende il reddito di cittadinanza. Pensare che l’inserimento nel mondo del lavoro sia ostacolato dalla bassa scolarità è sbagliato, anzi questi problemi vanno affrontati con corsi di formazione e di preparazione. Il reddito di cittadinanza non si può dare a vita a chi può e deve andare a lavorare”, ha detto il senatore della Lega e sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali.

A parlare delle sorti del Reddito di Cittadinanza è anche la stessa premier Meloni che, in un’anticpazione del nuovo libro di Bruno Vespa ha rivelato di volere garantire “un dignitoso sussidio a chi realmente non ha la possibilità di lavorare e, in alcuni casi, migliorandolo (si pensi agli invalidi). Per gli altri intendiamo attingere al fondo sociale europeo per avviare al lavoro chi può attraverso corsi di formazione retribuita”.

Quindi l’ipotesi che il sussidio economico venga abolito è del tutto accantonata, più probabile – come si legge sul Messaggero – che il nuovo Esecutivo vada verso la divisione della plaeta dei benificiare in due segmenti. Il primo includerebbe pensionati in difficoltà, invalidi, disoccupati con figli piccoli e le persone in affidamento ai servizi sociali, a cui il Reddito di Cittadinanza verrebbe riconosciuto e potenziato, come previsto dai programmi di Lega e Forza Italia. Il secondo segmento, invece, sarebbe inserito nel programma “Gol” delle regioni, quello finanziato con i fondi europei di cui parla Meloni nell’intervista a Vespa.

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