Fari puntati sui percettori del Reddito di Cittadinanza. Il Governo ha intensificato i controlli su chi percepisce il sussidio per evitare che i soldi finisco nelle casse di chi non ne ha diritto.
Cosa ha deciso la Cassazione
La Cassazione stabilisce che è possibile sequestrare il conto corrente per chi non avrà il diritto ad usufruire del sussidio statale. I giudici, infatti, hanno respinto il ricorso fatto da una donna contro il sequestro del proprio conto anche se aveva continuato a percepire il RdC pur avendo un lavoro da dipendente.
Ovviamente il ricorso è stato respinto ed è stato stabilito che tutte le somme erogate dall’Inps e incassate indebitamente dovranno essere confiscate.
La donna, nello specifico, era stata assunta senza comunicare nulla all’Inps. Di fatto quindi oltre allo stipendio percepiva anche il Reddito di Cittadinanza.
Reddito di Cittadinanza, le nuove regole
Il governo ha stabilito nuove regole sul Reddito di Cittadinanza. Il sussidio decade se vengono rifiutate due proposte di lavoro consecutive (prima erano tre). Inoltre, ci saranno tagli di 5 euro sull’assegno dopo sei mesi dall’inizio del sussidio.
Obbligo di presenza, poi, per chi non può lavorare ma è destinatario del Patto per l’inclusione sociale: almeno una volta al mese dovrà presentarsi presso i servizi di contrasto della povertà in modo da consentire una verifica sulle sue condizioni. L’assenza non giustificata equivale, anche in questo caso, alla perdita del sussidio.
I Comuni saranno chiamati a controllare dettagliatamente anagrafe, residenza e soggiorno anche preventivi e successivi entro 90 giorni”: se non lo fanno, il rischio è di danno erariale (verso lo Stato).