Caserta. Utilizzavano i soldi del reddito di cittadinanza per acquistare materiale pornografico in un sexy shop, nonostante questo sia esplicitamente vietato dalla norma sul sussidio contro la povertà.
Reddito di cittadinanza, soldi spesi nel sexy shop
Il singolare caso è stato scoperto in provincia di Caserta dal telegiornale satirico “Striscia la Notizia”, che con l’inviato Luca Abete ha effettuato un vero e proprio blitz dal commerciante in questione.
Come mostra il servizio mandato in onda ieri sera durante la trasmissione di Canale 5, l’esercente non si è fatto alcun problema nel procedere alla transazione, anche se l’acquisto di materiale pornografico con i soldi del reddito di cittadinanza sia vietato.
L’invitato di Striscia la Notizia ha, quindi, chiesto spiegazioni al commerciante, il quale ha negato di sapere che gli acquisti venivano fatti con i soldi del reddito di cittadinanza.
“Il cliente entra, paga col bancomat, io che ne so se ha reddito di cittadinanza? Non sta mica scritto sulla tessera!”, ha detto l’uomo a Luca Abete. Dopodiché ha scaricato la responsabilità sugli stessi clienti, asserendo che “la colpa è di chi spende, secondo me il 60% dei redditi sono tutti falsi: hanno tutti quanti una seconda attività . A nero logicamente”.
Poi, però, dinanzi all’evidenza dei fatti, il commerciante ha ammesso di aver accettato il pagamento con la card del sussidio statale. E, fissando le telecamere, ha lanciato un messaggio ai suoi clienti: “È normale che non devono più venire con il reddito di cittadinanza. La legge non lo consente, mi dispiace per loro”.
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