Reddito di emergenza per lavoratori in nero: requisiti, quanto si prende, come chiederlo

Reddito di emergenza per lavoratori in nero. La ministra del Lavoro Catalfo ha delineato gli interventi che, tra emendamenti al decreto Cura Italia e il provvedimento di Aprile, l’esecutivo intende promuovere a tutela dei lavoratori colpiti dalla crisi. Per il mese di aprile, e quindi a giorni, dovrebbe essere varato un nuovo decreto economico da parte del governo.

La ministra Catalfo relativamente alla questione dei lavoratori in nero, che al momento sono rimasti fuori dagli aiuti economici, ha risposto che “il lavoro in nero non dovrebbe esistere ma purtroppo il lavoro sommerso è una piaga che c’è. È chiaro che a tutte quelle persone che per vari motivi si trovano in una situazione di emergenza dobbiamo pensare. Dunque per tutte le persone senza reddito è previsto un reddito di emergenza”.

Reddito di emergenza per lavoratori in nero

La nuova forma di reddito, che non corrisponde al reddito di cittadinanza, dovrebbe essere un’indennità che avrà una durata transitoria affinché le famiglie in difficoltà a livello economico, attualmente a casa, possano arrivare comunque a fine mese. Per questo sarà erogato pure ai lavoratori in nero e comunque a favore di tutte quelle famiglie che sono prive di un reddito dimostrabile. Ad accedere al reddito di emergenza dovrebbe essere pure le colf, i lavoratori precari, le badanti ed i lavoratori agricoli.

Il mini bonus di 400 euro mensili per lavoratori in nero

Le ipotesi al vaglio al momento sono queste: per i mesi di aprile e di maggio 2020, il rem dovrebbe essere di 800 euro mensili, da riconoscere pure a partite Iva e lavoratori autonomi. Per i lavoratori in nero, invece, è allo studio il riconoscimento di un importo che è pari alla metà, una sorta di mini bonus pari a 400 euro mensili.

Leggi anche: Reddito di emergenza: i requisiti

Quanto dura reddito di emergenza?

Se il contagio nelle prossime settimane dovesse arrestarsi, il reddito di emergenza non durerà più di due mesi. Si spera che a maggio del 2020 dovrebbe scattare la fase 2 dell’emergenza e dunque iniziare in maniera graduale l’allentamento delle misure restrittive. Al momento le misure restrittive sono in vigore fino al 13 aprile.

L’idea del governo – ha spiegato Catalfo – è tutelare tutti, tutti i lavoratori e tutte le imprese. Mi sento ancora di dire che nessuno perderà il lavoro per il coronavirus. Confermeremo, amplieremo e rafforzeremo le misure nel decreto di aprile, anche con importanti investimenti per dare liquidità alle imprese».

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