Reggio Emilia. Emergono dettagli agghiaccianti sui metodi barbari messi in atto da un gruppo di terapeuti nei confronti di decine di bambini. L’inchiesta ha dimostrato che si mascheravano da lupi per simulare il papà cattivo e falsificavano i disegni, descrivendo in maniera errata le abitazioni e gli stati emotivi dei piccoli.
Inoltre i carabinieri di Reggio Emilia hanno rinvenuto e sequestrato in un magazzino decine di lettere di affetto consegnati da parte dei genitori naturali, mai consegnati ai loro figli.
Sono solo alcuni metodi adottati nei confronti di bambini dai 6 agli 11 anni, in provincia di Reggio Emilia. Lo scopo era di mantenerli in affido ad amici e conoscenti e sottoporli ad un circuito di cure private a pagamento di una Onlus piemontese.
L’inchiesta
Il sistema, come riporta Il Mattino, ha portato all’apertura di un Centro specialistico regionale, per il trattamento del trauma infantile derivante da abusi sessuali e maltrattamenti.
Nel Centro specialistico veniva garantita l’assistenza legale ai minori attraverso un avvocato, anch’egli indagato per «concorso in abuso d’ufficio». Sono emerse ore e ore di sedute di terapia sui bambini, anche attraverso l’utilizzo di apparecchiature elettriche, che servivano a manipolare i ricordi e la memoria dei piccoli.
I terapeuti, inoltre, riferivano ai bimbi «le brutte cose» commesse dai genitori e ciò proprio in prossimità delle testimonianze che i piccoli avrebbero poi reso alla competente autorità giudiziaria. Durante le sedute di psicoterapia le terapeute spiegavano ai bambini che ogni loro comportamento era legato alle traumatiche esperienze vissute in passato. Le indagini sono tuttora in corso, risultano al vaglio degli investigatori le posizioni di decine e decine di minori seguiti negli anni passati proprio dai servizi sociali.