Resit la verità di Luigi Diana: “Mi pento perché sono malato ma ormai è tardi”

Parla come un fiume in piena Luigi Diana al processo contro le ecomafie di Giugliano. Parla e’ rivela la sua verità. “Giuseppe Mallardo era intimo di Bidognetti e insieme organizzavano gli sversamenti di rifiuti tossici. Ogni camion ci faceva guadagnare fino a 70 milioni e nessuno si poteva opporre, la gente non capiva e se capiva noi la uccidevamo”.

GLI SCRUPOLI. “Collaboro perché mi sono ammalato – continua il pentito – ad un certo punto arrivarono i tumori anche nelle nostre famiglie ma ormai era tardi”.

LA P2. “Era Cerci incaricato di tenere i contatti con la Toscana ovvero con Licio Gelli ma andare a contrattare con la P2 ci preoccupava”

IL CAPO ERA CHIANESE. “Il vero maestro però era Cipriano Chianese, era lui che faceva i prezzi e stabiliva i carichi tenendo i contatti con il Nord”

LA TESTIMONIANZA di Diana di ieri ha aiutato a ricostruire gli interessi dei clan sino dal 93 al 97 ma lo stesso ha parlato anche di una seconda fase ovvero dell’epoca delle emergenze che divenne il nuovo business per il clan: “tutti gli appalti passavano da noi”.

Ha collaborato Anna Russo

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