Si registrano le prime tensioni in via De Gasperi, al civico 55, dove sorge la sede napoletana dell’Inps. Alle 10 di questa mattina è partito il sit-it degli ex beneficiari del Reddito di Cittadinanza che protestano contro la decisione del governo Meloni di sospendere il sussidio economico. A Napoli, infatti, 22mila famiglie rischiano la revoca della misura di sostegno; tuttavia, il contribuito può essere riattivato per quei nuclei segnalati dai servizi sociali che riscontrano gravi problemi.
Revoca Rdc, scoppia protesta a Napoli: data alle fiamme cassetta elettrica
“Lo stop all’erogazione del sussidio – si legge in una nota – è stata comunicata con un sms dell’inps a 169mila famiglie. In Campania, i destinatari del messaggio sono stati quasi 37 mila nuclei, oltre 21 mila nella provincia di Napoli”.
L’area è presidiata da agenti di Polizia di Stato e Polizia locale pronti a intervenire qualora dovessero esserci aggressioni e violenze all’interno degli uffici dell’Inps e dei servizi sociali comunali a Napoli. In virtù della protesta sono stati rafforzati i presidi delle forze dell’ordine. E, intanto, stamattina ci sarebbe stato un primo intervento da parte degli agenti: a quanto pare, come anticipa Fanpage.it, una cassetta elettrica è stata avvolta dalle fiamme; fortunatamente il piccolo incendio è stato subito spento con degli estintori.
Quella di oggi non è l’unica manifestazione organizzata da precari e disoccupati contro il provvedimento del Governo Meloni. L’ultima infatti risale al 28 giugno, in concomitanza dell’arrivo del sms “incriminato” dell’Inps, in cui gli utenti venivano informati dello stop all’erogazione del Reddito di Cittadinanza. La prossima manifestazione si terrà per mercoledì 2 agosto a Porta Capuana, alle ore 10.
Leggi anche:
Reddito di cittadinanza, allarme tensioni sociali. Conte: “Guerra sulla pelle dei deboli”