Rientro di massa al “Sud”, la conferma: familiari contagiati. Il 15 % dei pendolari aveva febbre

Arrivano le prime conferme del contagio da Nord a Sud per effetto del rientro di massa in Puglia e Sicilia dopo il lockdown. A riportare i dati è Repubblica. Delle migliaia di persone che sono tornate in Puglia, Campania e Sicilia, il 15 % avevano la febbre. Molti i genitori che sono rimasti contagiati.

Rientro di massa al Sud: casi di contagio da coronavirus di “ritorno”

Sono ancora impresse negli occhi le immagini dell’assalto alla stazione ferroviaria centrale di Milano. Ci sono i primi dati che confermano l’esportazione del contagio dal Nord al Mezzogiorno. In Puglia, ad oggi sono 27 le vittime della regione governata da Michele Emiliano. Ma soprattutto tutti i 466 pugliesi risultati positivi hanno avuto contatti diretti o indiretti con persone passate dalla zona rossa di Veneto e Lombardia. Ad ora non ci sarebbe neppure un singolo caso fuori dalla catena.

Solo in Puglia i rientri sono stati circa 23mila. E di loro, sempre secondo Repubblica, circa il 15% delle persone controllate nelle stazioni pugliesi – al netto dunque di chi è “sfuggito” ai controlli – presentava febbre o sintomi influenzali.  E probabilmente era contagio da coronavirus. Si tratta per lo più di studenti che tornavano dalle famiglie dopo la chiusura delle università.  Peccato che dopo il loro rientro, alcuni dei loro parenti sono poi risultati positivi al Covid-19. Una follia certificata.

Sicilia e Campania

Un caso simile si sarebbe presentato anche in Sicilia: i rientri sono stati 35mila e ora il presidente Musumeci già parla di possibile crisi del sistema sanitario. Non si hanno invece dati certi dalla Campania, dove pure si sono registrati migliaia di rientri. Casi isolati di contagi “di ritorno” sono segnalati in provincia. Come successo a Portici, ad esempio, dove una parente rientrata da Milano ha probabilmente contagiato una signora anziana, ora in isolamento domiciliare.

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