Su alcuni gruppi sta circolando una sorta di calendario (finto) con tutte le date di riapertura. Si parte dall’unica reale: il 14 aprile c’è l’apertura di librerie e cartolerie, come effettivamente previsto dal governo con il dpcm del 10 aprile. Poi dal 18 aprile si prevede la riapertura di aziende agricole e industriali.
La fase due ripartirebbe, secondo questo schema, il 4 maggio, con la libera circolazione dei cittadini, ma solamente rispettando il distanziamento sociale e indossando le mascherine. Si procederebbe, nella stessa data, anche alla riapertura di negozi di arredamento, abbigliamento e tessili, ma con gli ingressi scaglionati. Dall’11 maggio riprenderebbero i lavori dei tribunali, dal 18 bar e ristoranti, dal 25 parrucchieri e barbieri.
Poi dal 31 maggio riprenderebbe il campionato di calcio. Per le scuole se ne parlerebbe solo a settembre, mentre per cinema e teatri dovremmo aspettare dicembre. Le discoteche e gli stadi riaprirebbero solo a marzo 2021 e, infine, il ritorno alla normalità con la riapertura dei confini e la fine di ogni limitazione avverrà solamente il 31 marzo, secondo questo finto calendario.
La bufala del ritorno alla normalità il 31 marzo 2021
Spiegare perchè si tratta di una bufala non è difficile. Allo stato attuale infatti il ritorno alla normalità appare ancora lontano, ma è impossibile fare previsioni o dare date certe, come invece è scritto nel testo che gira su WhatsApp. Che le intenzioni della bufala sia quella di ‘fregare’ gli utenti lo si nota anche dal modo in cui è stata scritta, imitando i documenti ministeriali reali.
Si tratta quindi di una fake news da cestinare: il documento non ha nulla di ufficiale e non è stato emanato dal governo. Al momento l’esecutivo Conte e il comitato tecnico-scientifico che sta lavorando al suo fianco non hanno ancora ipotizzato date sulla riapertura: l’ultimo Dpcm proroga fino al 3 maggio le attuali misure restrittive.
Nessuna previsione
Fare previsioni sulle date, dunque, è praticamente impossibile. Tanto più su una data così lontana come quella del 31 marzo 2021. Inoltre, prima di pensare a un vero ritorno alla normalità sarà probabilmente necessario avere il vaccino. E per questo prevedere i tempi è impossibile.