L’ avevamo già proposto da tempo anche all’ ex assessore al patrimonio di realizzare un protocollo d’ intesa con la Fondazione Polis, una fondazione regionale che si occupa di politiche per le vittime innocenti della criminalità e del riutilizzo dei beni confiscati, affinché un ente terzo potesse fare da facilitatore per tutto il percorso.
Abbiamo segnalato da tempo che a gennaio del 2015 (e pubblicato sulla G.U. n. 32 del 16 marzo) é stato emanato un decreto ” programma per il recupero ai fini abitativi degli immobili confiscati alla criminalità”, in virtù del quale il ministero delle infrastrutture stanzia dei fondi direttamente al comune per eventuali lavori di adeguamenti.
Abbiamo quindi promosso e partecipato ad un incontro che si é tenuto ieri 22 ottobre presso la Fondazione Polis insieme al segretario regionale CGIL CASA ,Gaetano Oliva e l’ assessora al patrimonio Anna Sorrentino affinché si avvii e si acceleri la procedura per assegnare i beni confiscati alla criminalità presenti nel comune di Marano.
Compulsare l’ ufficio tecnico del comune e l Agenzia dei beni confiscati il primo passo.
Questa da sempre è una delle proposte che stiamo portando avanti per dare una risposta al fabbisogno abitativo in città.
I beni assegnati ai Comuni per troppo tempo rimangono inutilizzati venendo meno a quella che é la ratio della legge Rognoni La Torre prima e la legge 109/96 poi sul riutilizzo ai fini sociali dei beni sottratti alla criminalità organizzata: restituire alla collettività il patrimonio accumulato a seguito di attività illecita a danno di tante famiglie e di una intera comunità. Il riutilizzo dei beni per uso abitativo é una azione concreta dell’antimafia sociale. Solo in Campania, che é la seconda regione, ci sono circa 2000 beni confiscati, ma la procedura di assegnazione e destinazione resta terribilmente lenta.
A Marano sono arrivate circa 430 istanze per le assegnazione di alloggi popolari e bisogna mettere in campo tutte le proposte per dare quante più risposte possibili accelerando il lavoro della commissioni, dalla ricognizione delle attuali occupazioni di chi si trova in condizioni sociali ed economiche favorevoli e continua ad occupare un alloggio popolare,al riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati sin anche al co-housing sociale delle strutture confiscate per una soluzione immediata a chi ha sulle proprie spalle uno sfratto esecutivo per morosità incolpevole.
Ora non si hanno più alibi. Nessuno si potrà trincerare dietro a nulla.
L’ avevamo annunciato, “la gente come noi non molla mai” perché questo é un percorso nato dal basso da un’opposizione sociale che si é incontrata su un tema così importante e delicato.
di Vittorio Iorio