È stato operato a Roma il piccolo Alex, Alessandro Maria Montresor, il bimbo affetto da Linfoistiocitosi emofagocitica, nota anche come Hlh. A fine novembre è stato trasferito al nosocomio romano, e oggi “è stato sottoposto, come da programma precedentemente annunciato, a trapianto di cellule staminali emopoietiche”.
Lo comunica in una nota il Bambino Gesù: “Nei giorni scorsi erano stati completati tutti gli screening necessari per identificare, tra i due genitori, il donatore di cellule staminali emopoietiche ed è stato, a tal fine, selezionato il padre”.
Nell’ultima settimana il piccolo “ha ricevuto la terapia di preparazione al trapianto mirata a distruggere le cellule portatrici del difetto genetico responsabile della patologia – sottolineano i medici – Le cellule del padre, dopo essere state mobilizzate e raccolte dal sangue periferico, sono state opportunamente manipolate e infuse nel bambino nella giornata di ieri”.
Poi proseguono i sanitari: “Bisognerà ora attendere il decorso dei prossimi giorni sorvegliando adeguatamente che non insorgano complicanze e che non si manifesti il rigetto delle cellule trapiantate, potenziale complicanza che potrebbe essere il problema principale per questo bambino. Il percorso trapiantologico potrà dirsi compiutamente realizzato presumibilmente prima della fine del mese di gennaio”, fa sapere la struttura.
La storia di Alex fin da subito ha commosso il bel paese. L’appello, infatti, era stato lanciato dai genitori del piccolo e subito diffuso da centinaia di utenti che hanno preso a cuore la malattia di Alessandro. Da Nord a Sud, quindi, è partita la gara di solidarietà: volontari di ogni età e genere si sono riuniti nelle piazze italiane per sottoporsi al prelievo di un campione di saliva, con lo scopo di trovare al più presto un donatore compatibile. Ad oggi, però, non è stato ancora trovato. E il padre di Alex ha donato le sue cellule per salvarlo.