Rosa Di Domenico, 285 giorni senza di lei: tutta la storia della 15enne ritrovata

L’incubo inizia il 24 maggio 2017 quando Rosa Di Domenico, 15 anni, di Sant’Antimo, sparisce nel nulla. Quel giorno esce di casa per andare a scuola ma non rientrerà mai più. All’inizio si pensa a un allontanamento volontario, una bravata. Alcune telecamere di videosorveglianza la riprendono alla stazione di Napoli mentre sale su un treno diretto a Milano. Poi il buio. Passano alcuni giorni e della 15enne non si sa nulla.

Scattano le ricerche. A quel punto la famiglia, mamma Rosa e papà Luigi, decidono di parlare e di affidare il caso a Chi l’Ha Visto. Emergono retroscena inquietanti: Rosa si sentiva e si vedeva da quasi due anni con Alì Quasib, un 27enne pakistano residente a Brescia, conosciuto via chat su Facebook. La piccola Rosa subisce il fascino dell’uomo più adulto, che però la plagia, costringendola ad avvicinarsi al Corano e alla cultura islamica e a inviargli foto osé sul suo telefonino. A carico di Quasib c’erano già due denunce presentate al Commissariato di Frattamaggiore dai familiari di Rosa. A nulla, però, erano valse. In una telefonata il pakistano aveva minacciato la mamma prima che Rosa sparisse: “Mi prenderò tua figlia”.

Si fa così sempre più largo la pista del sequestro di persona. Rosa sarebbe stata costretta a seguire Alì Quasib. Ma dove? Indagano la Polizia di Stato di Napoli e l’Antiterrorismo: le ricerche si concentrano a Brescia, dove Quasib ha i suoi familiari, tra cui il padre, che viene intervistato anche da Chi l’Ha Visto?. Poi si allargano in Germania e in Olanda. Si moltiplicano gli appelli della famiglia in tv, La Rai, con l’aiuto della sua troupe televisiva e dell’inviato, tallona i familiari di Quasib per raccogliere informazioni.

Circa un mese fa, compare un video di Rosa sul web in cui la ragazza dice di stare bene e di non voler essere cercata. Impossibile capire se si tratti di un discorso spontaneo, potrebbe essere stata costretta a pronunciare quelle parole. Nei filmati appare emaciata, troppo truccata: forse nasconde delle contusioni o dei lividi in viso. Le indagini proseguono, si scopre che la fuga d’amore con Ali – indagato per sequestro di persona e sottrazione di minore – aveva come destinazione la Grecia.

Ieri mattina Rosa si presenta al consolato italiano a Istanbul, dove si era trasferita con Alì: “Sono Rosa Di Domenico e sto bene”. L’ufficiale di collegamento avverte i carabinieri che vanno a casa dei genitori, la madre riesce a parlare con lei al telefono. Quindi l’imbarco sul volo Istanbul-Napoli, l’arrivo, il lungo interrogatorio. Incontra i genitori in una saletta dell’aeroporto di Capodichino riservata lontano dai curiosi: la mamma scoppia in lacrime. E’ la fine di un incubo durato 285 giorni.

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