Cremona/Napoli. Nella giornata odierna, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura e del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Trieste, nell’ambito dell’indagine relativa ai furti di farmaci antitumorali avvenuti all’interno dell’Ospedale Maggiore nel febbraio e nel giugno scorsi, hanno dato esecuzione a decreti di perquisizione nelle città di Napoli e Cremona.
Dalla notte scorsa i Nas di Cremona hanno messo fine agli affari di una organizzazione che gestiva il traffico illegale di costosissimi farmaci antitumorali e antivirali. I farmaci erano rubati negli ospedali pubblici del Sud Italia e rivenduti poi in Europa, in Medio Oriente e, soprattutto, nel Nord Africa. I farmaci arrivavano in Africa nelle valigie di egiziani che dall’aeroporto di Malpensa partivano per il Cairo.
L’indagine battezzata Darwaa, ‘farmaco’ in arabo, ha portato a 36 sequestri per un valore di 4 milioni di euro e all’emissione di 18 misure cautelari. Sei persone sono finite in carcere, sei agli arresti domiciliari, mentre tre hanno l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Le accuse: associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e al commercio di medicinali guasti o imperfetti e autoriciclaggio.
Un gruppo di napoletani si occupava del furto dei medicinali che avvenivano negli ospedali del Sud. Il gruppo a sua volta li rivendeva a una banda di egiziani con base soprattutto a Crema: ogni scatola di antitumorali costava 30mila euro. “L’indagine ha una origine romanzesca – ha rimarcato in conferenza stampa il sostituto procuratore di Cremona Ilaria Prette – tutto è nato dal sequestro di un pacco che a Crema era stato consegnato da un egiziano a un corriere espresso privato”.