È stato risolto un giallo durato oltre 31 anni. I resti mummificati di Elena Basykina sono infatti stati ritrovati incastonati nel ghiaccio a circa 4200 metri d’altezza. La donna era scomparsa nel 1987, quando aveva 36 anni, sulla vetta del monte Elbrus, in Russia. Accanto a lei c’era ancora il passaporto, che ne ha agevolato l’identificazione.
“È come una statua di cera”, hanno dichiarato le forze dell’ordine che l’hanno ritrovata. La donna all’epoca della scomparsa non era sposata e non aveva figli. Con i suoi sei compagni di cordata del Club dei turisti di Lenin, fu travolta da una valanga. Le ricerche partirono immediatamente, ma il gruppo non fu mai ritrovato, tanto che qualcuno ipotizzò che fossero stati rapiti da alcuni gruppi di indipendentisti molto attivi all’epoca in quella zona del Caucaso, al confine con la Georgia.
Nei giorni scorsi Elena è stata ritrovata. L’identificazione è stata immediata, perché aveva con sé, negli abiti, ancora il passaporto ed un biglietto aereo datato 10 aprile 1987. Soddisfatti i parenti della donna, che finalmente potranno concederle una degna sepoltura. Pare anche che la mamma di Elena si ammalò e morì poco dopo la scomparsa della figlia. Forse proprio perché non riusciva a rassegnarsi al dolore causatole dalla grave perdita.