Salerno: bimba di due mesi rischia di morire. La vicenda che vede protagonista una bimba di due mesi ha dell’incredibile.
La piccola ha rischiato di morire in ospedale per una disidratazione. Indignati i genitori ed in particolar modo il papà, che al Mattino ha dichiarato: “A due mesi di vita mia figlia ha rischiato di morire in ospedale, a causa di una disidratazione. Tutto questo perchè il Ruggi di Salerno non ha le attrezzature necessarie per poter assistere i piccoli pazienti… Neanche gli aghi per le flebo.”
La piccola Sofia Rosa, questo il nome della neonata, ha lottato contro i secondi. Pur di reidratarla in qualche modo, il papà ha dovuto iniettarle con una siringa soluzioni di acqua e sali minerali nella bocca. Questo precario intervento è durato sei giorni, fin quando i medici del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, non hanno disposto il trasferimento della piccola. La bambina posta dunque nel passeggino, in quanto l’ambulanza non era idonea al trasporto di un paziente così piccolo, trasferita all’ospedale di Battipaglia dove è giunta in condizioni molto critiche.
Nella struttura di Battipaglia i medici si sono ritrovati di fronte ad un caso molto particolare, come ha anche dichiarato il pediatra Antonio Pisapia. “Abbiamo lottato contro i secondi. Siamo stati costretti a mettere una flebo intraossea perchè le sue vene erano chiuse. La piccola era piena di ecchimosi provocate dai continui tentativi di infilarle un ago nelle vene”.
“A Salerno l’hanno martoriata – ha proseguito il papà – per trovarle le vene e hanno utilizzato aghi non adatti ad una piccina di due mesi, provando anche sulla testa. Alla terapia intensiva neonatale non l’hanno accettata perchèlì si lavora con i bambini fino ad un mese di vita. A me e a mia moglie hanno fatto credere che ci fosse la rianimazione pediatrica.
Ieri finalmente la piccola ha lasciato la rianimazione pediatrica. I medici hanno disposto il trasferimento in reparto, ma rimane comunque ricoverata presso la struttura di Battipaglia per degli accertamenti.