Quello che è avvenuto ieri sera a Messina con lo sbarco di 106 migranti soccorsi in zona Sar maltese da un pattugliatore irlandese della missione Eunavformed, sarà il tema al centro di un incontro in programma domani tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte per mettere a punto una soluzione alternativa da presentare all’Europa.
Il Ministro dell’Interno ha annunciato l’intenzione di chiudere i porti anche alle navi di missioni internazionali. Parole che hanno decisamente irritato il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che ha precisato “che la competenza sulle missioni internazionali non è del Viminale”.
Queste le parole del vicepremier: “Dopo aver fermato le navi delle Ong, giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta italiana di bloccare l’arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali attualmente presenti nel Mediterraneo. Purtroppo i governi italiani degli ultimi 5 anni avevano sottoscritto accordi (in cambio di cosa?) perché tutte queste navi scaricassero gli immigrati in Italia, col nostro governo la musica è cambiata e cambierà”.
Elisabetta Trenta ha replicato, di tutta risposta alla dichiarazione di Salvini, che “Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni. Quel che vanno cambiate sono le regole di ingaggio della missione e per farlo occorre farlo nelle sede competenti, non a Innsbruck”. Poi prosegue: “L’azione deve essere coordinata a livello governativo, altrimenti l’Italia non ottiene nulla oltre a qualche titolo sui giornali, fermo restando che la guida italiana per noi è motivo di orgoglio”.
Lo sbarco a Messina. La nave con i migranti soccorsi dalla missione Eunavformed è stata accolta ieri sera a Messina da centinaia di persone con le magliette rosse, che aderivano all’iniziativa promossa da Libera, Anpi, Arci e Legambiente a favore dell’accoglienza. I profughi erano a bordo della nave militare irlandese Samuel Beckett approdata nel molo Norimberga. Le operazioni di primo soccorso sono state coordinate dalla Prefettura di Messina, con la collaborazione di Capitaneria, forze dell’ordine, Croce Rossa e associazioni di volontariato.
Tra i migranti 93 uomini, 11 minorenni e due donne, una delle quali incinta. Il primo soccorso è avvenuto in zona Sar libica nella notte fra il 4 e il 5 luglio, poche ore dopo che il gommone era partito da Garabulli. Il pattugliatore irlandese, dopo aver effettuato il soccorso, ha chiesto a Roma il permesso di sbarcare i migranti, e dal Viminale è arrivata l’indicazione di Messina.