Napoli. E’ stato rinviato l’interrogatorio di Salvatore Narciso, il 35enne che ha lanciato sua figlia Ginevra di 16 mesi dal balcone, uccidendola, e si è buttato subito dopo, procurandosi gravi ferite. La decisione è stata presa per le delicate condizioni fisiche e psichiche in cui si trova ora Narciso.
L’uomo, a causa del violento impatto col suolo, ha riportato fratture su tutto il corpo, la maggior parte localizzate negli arti inferiori. Narciso è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla colonna vertebrale all’ospedale Cardarelli, dove è stato trasporto dopo il tentativo di suicidio dal 118. Ora è piantonato dai carabinieri.
Questa mattina il pm della Procura di Nola, Gianluigi Apicella, ha raggiunto Narciso in ospedale. Ieri l’uomo, che è rimasto cosciente per tutto il tempo, si è rifiutato di rispondere agli investigatori, non fornendo alcuna spiegazione sul gesto compiuto.
La data del prossimo interrogatorio verrà stabilita dopo il confronto coi medici che lo stanno curando al nosocomio napoletano. Al momento a carico di Salvatore Narciso non è stato emessa alcuna misura cautelare, ma non si esclude che nelle prossime ore possa essere arrestato per omicidio volontario.
Le ragioni che hanno spinto il 35enne a porre fine alla vita di sua figlia restano dunque ancora un mistero. L’unico dato certo è un litigio tra marito e moglie avvenuto la sera precedente. Elemento che potrebbe confermare le presunte tensioni tra i genitori della piccola: i due, infatti, erano in fase di separazione. Dalle indagini non sono emersi episodi di violenza né denunce a carico di Salvatore Narciso. La giovane coppia, residente a Caserta, erano ospiti a casa dei nonni materni, a San Gennaro Vesuviano.