SANT’ANTIMO. Arriva la decisione del giudice per le indagini preliminari dopo gli arresti a Sant’Antimo nel clan Ranucci. Il gip ha stabilito la custodia in carcere per Domenico Chianese mentre resta ai domiciliari Rosaria Ronga.
Per Stefano ronga invece, che era finito anche lui in carcere, il giudice ha predisposto l’obbligo di dimora. I tre sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, detenzione illegale e ricettazione di armi da sparo e munizioni. LEGGI QUI
I carabinieri notarono Stefano Ronga percorrere una strada alla guida di una potente Suzuki con in sella come passeggero il nipote Domenico. I militari intimarono l’alt ma i due si diedero a una precipitosa fuga, bloccati solo dopo un inseguimento.La perquisizione sul 18enne portò al ritrovamento in un marsupio di una pistola ‘scenica’ privata del tappo rosso con una cartuccia calibro 9 inserita nel caricatore.La perquisizione domiciliare eseguita subito dopo a casa di Chianese e della madre Rosalba Ronga, portò invece, al ritrovamento, in un borsone sul balcone di due fucili a pompa calibro 12 (uno dei quali con matricola abrasa), una paletta segnaletica in dotazione a un comando di forze dell’ordine del Casertano oggetto di furto nel 2016, circa 400 cartucce di vario tipo, anche per armi di calibro diverso da quelle trovate. Sequestrato anche materiale per il confezionamento di cartucce, 560 grammi di polvere da sparo, un barattolo contenente pallini di piombo.Le armi sono state inviate al Ris di Roma per accertare il loro eventuale utilizzo in fatti di sangue e/o intimidazione.I due uomini sono stati condotti nel carcere di Poggioreale, la donna sottoposta ai domiciliari.