Torna a parlare del duplice omicidio con cui il padre, Raffaele Caiazzo, ha tolto la vita alla moglie, Maria Brigida Pesacane, e al cognato, Luigi Cammisa. Alfonso Caiazzo non risparmia parole durissime nei confronti del papà e affida il suo sfogo a una intervista rilasciata a Repubblica.
Sant’Antimo, il dolore di Alfonso: “Quello non è più mio padre. E’ peggio di un animale”
“Maria Brigida era tutta la mia vita – ha dichiarato Alfonso, raccontando i dettagli della sua storia d’amore con la 24enne -. Stavamo insieme da quando lei aveva 15 anni e io 18. Avevamo tanti progetti, presto ci saremmo sposati”.
Poi le frasi di condanna che pesano come un macigno: “Ora provo solo un dolore profondo e rabbia verso quell’essere che non è degno di essere chiamato papà. È peggio di un animale. Per me è morto”.
Sono parole che lasciano presagire la chiusura definitiva del rapporto tra Alfonso e suo padre. Un gesto, quello del killer, che appare tutt’oggi incomprensibile e frutto di un’ossessione irrazionale che ha portato Caiazzo a togliere la vita prima a Luigi Camissa, marito della figlia, e poi a alla nuora, Maria Brigida Pesacane, di cui si era invaghito.