Sant’Antimo. Donna uccisa e bruciata, due condanne e due assoluzioni

Sant’Antimo. Arrivano le condanne per il delitto di Maria Migliore, la donna 30enne (originaria di Atina in provincia di Frosinone ma residente a Sant’Antimo) uccisa a colpi di pistola e poi data alle fiamme in auto la sera del 16 novembre 2015. Il processo in primo grado per l’omicidio si è concluso ieri.

Sono arrivate – come riporta cronache di Napoli – due condanne e due assoluzioni: 20 anni di reclusione per Filippo Ronga (il pm aveva chiesto l’ergastolo); condannato a 10 anni di carcere invece Gennaro Grandine di Afragola (la richiesta era di 22), fidanzato della figlia di Ronga all’epoca dei fatti. Assolte invece Maria Grazia Ronga (figlia di Gennaro Ronga) e Maria Puca (per entrambe la richiesta era stata di 22 anni). La difesa ha smontato la tesi accusatoria riuscendo a dimostrare la mancanza di premeditazione, ottenendo così le 2 assoluzioni e pene più leggere.

Il cadavere carbonizzato di Maria Migliore fu ritrovato in una zona isolata di via Toriello Separiello. Proprio lì – secondo i carabinieri della Compagnia di Giugliano che hanno effettuato le indagini – sarebbero stati esplosi diversi colpi di pistola semiautomatica contro la vittima poi data alle fiamme all’interno del Fiat Doblò. Si sarebbe trattato di una vendetta per il business della droga.

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