Sant’Antimo. Killer senza scrupoli nel pomeriggio di ieri. Strade cittadine trasformate in un vero e proprio “far west” per colpire un 25enne, poi finito all’ospedale “Moscati” di Aversa con un ferita d’arma da fuoco al fianco ma non in pericolo di vita. E’ uno scenario da brividi quello che emerge dalla prima ricostruzione di quello che al momento sembra un agguato camorristico ai danni di Francesco Bellotti, piccoli precedenti penali ma ritenuto vicino al clan Puca.
Il giovane si trovava a bordo di una Fiat Panda quando è arrivato il commando a bordo di un’Alfa Romeo che l’ha speronato. Sono stati esplosi alcuni colpi di pistola verso l’utilitaria poi il conducente ha perso il controllo e dopo l’impatto l’Alfa è finita contro il bordo di un marciapiede su Corso Garibaldi, danneggiando una ruota.
Così i sicari sono scesi dalla vettura e, armi in pugna, hanno fermato la prima auto che si trovava di passaggio. Hanno scaraventato l’automobilista fuori e si sono impossessati di una Ford Fiesta. Così hanno ripreso l’inseguimento.
Una folle corsa a zig-zag tra le auto in via Primavera e la Panda nuovamente raggiunta. Diversi i colpi esplosi che l’hanno centrata in diverse parti. Ma Bellotti, ferito, è riuscito di nuovo a scappare verso l’Appia e dunque raggiungere l’ospedale di Aversa. La corsa avrebbe causato poi anche un altro incidente tra passanti sulla trafficata arteria provinciale.
Subito dopo le prime cure dei sanitari è stato ascoltato dagli investigatori: “Mi volevano rapinare, ho reagito e loro hanno sparato”, ha detto. Sul caso indagano i carabinieri coordinati dalla compagnia di Giugliano che hanno effettuato i rilievi e sequestrato le vetture che saranno analizzate alla ricerca di tracce biologiche per identificare il commando, forse composto da 3 persone. La sparatoria è avvenuta intorno alle ore 17 e sicuramente ci sono stati tanti testimoni ma al momento si regista il solito muro d’omertà.
Secondo la prima ipotesi potrebbe trattarsi di una “dichiarazione di guerra” al clan Puca, a quanto pare ancora egemone a Sant’Antimo, Casandrino e Grumo Nevano nonostante la detenzione del capoclan detto “‘o minorenne”.