Il 5 dicembre 2017 la Coop Sociale Mercurio D’oro, afferente al consorzio Alfa di Santa Maria Capua Vetere, che gestiva dal 2014 il servizio di assistenza riabilitativa psichiatrica presso le strutture “Gladiatore” , ” Spartaco” di Sant’Antimo e “Pulcinella” di Acerra, ha ricevuto la comunicazione dal comune di Sant’Antimo di interruzione del servizio ad horas.
Questa comunicazione segue l’avviso del l’Asl Napoli 2 Nord di proroga del servizio fino al 30 novembre 2017. Dopo tre anni di attività e di gratificazioni ricevute dalle istituzioni e dalle famiglie degli utenti, per i progressi raggiunti, gli obiettivi conseguiti e per l’assenza di ricadute, i pazienti sono stati avvisati di un trasferimento urgente in strutture neuro psichiatriche. In una fase in cui molti di loro erano pronti ad un cambiamento in termini di trasferimento in strutture a più bassa intensità assistenziale, con un maggiore livello di autonomia personale, si trovano invece dinanzi ad estranei che pur di trasferirli gli comunicano che andranno in strutture molto più belle fingendo di non perdere i contatti con gli altri pazienti e con gli operatori, per ritrovarsi invece ripiombati in una realtà manicomiale, chiusa, piuttosto che rispettare i loro bisogni li riporta ad una situazione alienante lontana dalla realtà cittadina che hanno vissuto negli ultimi anni.
Le strutture in questione sono quelle da cui erano stati dimessi 3 anni prima. Il trasferimento quindi rappresenta un fallimento del percorso riabilitativo e degli obiettivi raggiunti ed è assolutamente illogico da tutti i punti di vista, dal punto di vista del percorso evolutivo di cura che in questi termini rappresenta una tremenda involuzione, dal punto di vista economico, si parla tanto di spending review e invece con questo trasferimento i costi assistenziali saranno molto più ingenti. Senza considerare l’illusione che è stata data ai pazienti di aver raggiunto notevoli livelli di autonomia e che dall’oggi al domani si ritrovano 3 anni indietro.
Parliamo di 40 utenti, ma anche di 40 famiglie che si trovano obbligati a subire il trasferimento dei loro familiari senza poter esprimersi, anzi si sono trovati dinanzi alle affermazioni” o li portate a casa con voi o accettate che siamo trasferiti nelle strutture che vi diciamo noi!”. Infine vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica sul destino anche di 45 operatori che in tre anni hanno lavorato con professionalità e con attenzione, motivati da gli enormi progressi degli utenti e dalle loro conquiste anche in termini di ritrovati rapporti con i familiari. Tale decisione ha quindi una ricaduta non solo su gli utenti e le loro famiglie ma anche su gli operatori e le loro famiglie trasformando questa e decisione in un vero e proprio disagio sociale.
I lavoratori tutti delle strutture riabilitative Gladiatore Spartaco e Pulcinella