Clan Picca Arresti Teverola Carinaro

Racket, spaccio e gioco d’azzardo. Sono gli affari su cui si concentravano le attività criminali del gruppo camorristico sgominato questa mattina dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta. Ben 42 le persone destinatarie di un’ordinanza cautelare, di cui 32 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 7 di divieto di dimora nella regione Campania. In manette anche i fratelli Antonio e Angelo Rega.

Scacco al clan Picca tra Carinaro e Teverola: 42 le ordinanze cautelari. Tutti i nomi

Le accuse sono pesantissime. Le persone indagate nell’inchiesta sono ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, autoriciclaggio, detenzione di armi, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini, svolte dal 2021 al 2023, incentrate sui territori dei Comuni di Teverola e Carinaro hanno permesso, attraverso attività di intercettazioni telefoniche e ambientali, l’analisi dei tabulati e i servizi di osservazione e pedinamento, di accertare come Aldo Picca, esponente di spicco della camorra locale nonché cognato di Giuseppe Quadrano (killer di Don Peppe Diana), tornato in libertà dopo 19 anni di detenzione, abbia avviato una serie di attività criminali volte a riaffermare il “diritto” di gestire le attività illecite su una fetta dell’agro aversano senza sottostare alle fazioni del clan dei casalesi.

Le attività illecite accertate consistevano sia nelle estorsioni in danno di imprenditori e titolari di esercizi commerciali che nell’imposizione di istituti di vigilanza privata ad attività commerciali presenti sul territorio e di slot-machine presso bar, locali e sale slot, la cui fornitura era devoluta a società a loro riconducibili o compiacenti. Nel corso dell’attività investigativa è stato anche accertato il tentativo di imporre i servizi di onoranze funebri.

Armi e droga

Il sodalizio criminale disponeva di armi per intimidire le vittime e i rivali. È inoltre emerso come l’associazione traeva buona parte dei suoi introiti illeciti dalla compravendita di una svariata quantità e qualità di sostanze stupefacenti, quasi in regime di monopolio riuscendo, nel breve tempo, a inondare di cocaina, hashish e marijuana i territori sotto il proprio controllo. Sono stati registrati casi di acquirenti che, non rispettando i pagamenti e le scadenze pattuite, venivano poi resi vittime di pestaggi e privazioni di beni personali. Contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza di custodia, nei confronti di alcuni destinatari del provvedimento, è stato notificato un decreto di sequestro di alcuni beni mobili e quote societarie a loro riconducibili per un valore di oltre 1 milione di euro.

Ordinanza cautelare in carcere: 

Aldo Picca
Nicola Di Martino
Salvatore De Santis
Raffaele Di Tella
Giovanni Picca
Francesco De Chiara
Antonio Zuppa
Antimo Ceparano
Salvatore Muscariello
Veronika Viatkina
Antonio Zaccariello
Michele Vinciguerra
Raffaele Santoro
Luigi Stellato
Cristian Pio Intelligenza
Antonio Rega
Angelo Rega
Vincenzo Mottola
Enrico Della Gatta
Salvatore Pasqua
Nicola Podda
Giuseppe Sarno
Fabio Della Volpe
Luigi Abategiovanni
Marco Bosco
Fabio Buffardo
Bruno Frascarino
Carmine Sfoco
Armando Sociale
Rossano Spinosa
Omar Schaivone
Giuseppe Lama

Ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari

Carmine Di Tella
Tobia Abategiovanni
Natalia Watanabe Gomes

Divieto di dimora in Campania

Giuseppe Picca
Raffaele Picca
Cira Picca
Alessio Arbolino
Giuseppe Laudadio
Dario Giovanni Caserta
Lorenzo Griffo

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