Lui si chiamava Francesco Murolo. Aveva 65 anni e abitava nelle Vele di Scampia. La sua morte, avvenuta a seguito di un improvviso malore, è al centro di un’inchiesta della Procura di Napoli, che dovrà fare luce su quanto accaduto nella serata di martedì.
Scampia, uomo muore per un malore: operatori del 118 aggrediti e picchiati
Sono le 23 e 30 quando arriva una richiesta di soccorso al centralino del 118. Francesco accusa un malore e perde conoscenza. Secondo la versione del 118, riportata dall’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate”, i soccorritori sono stati aggrediti e picchiati da una folla inferocita perché giunti in ritardo e poi costretti a trasportare il 65enne in ospedale nonostante fosse già morto. Diversa invece la versione dei parenti, nessuno ha usato violenza nei confronti degli operatori: il paziente, al momento del loro arrivo, era ancora vivo.
Bisognerà adesso capire chi ha ragione e chi ha torto. Saranno le indagini della Procura che proveranno a fare luce su quanto accaduto. “L’equipaggio in pochi minuti era sul posto, ed al loro arrivo hanno trovato un gruppo di persone che li ha accolti con calci e pugni all’indirizzo del mezzo di soccorso – si legge sulla pagina di Nessuno tocchi Ippocrate -. I sanitari, con grande difficoltà e spintonati, fanno 10 piani a piedi fino all’appartamento del paziente, che ormai veniva rinvenuto livido (deceduto da diverso tempo). Attorno a lui una cinquantina di persone. Dopo la dichiarazione di decesso da parte del medico inizia una serie di improperi e pugni, uno di questi colpisce il medico in regione occipitale procurandogli un ematoma. Sotto minaccia il personale ha dovuto comunque trasportare il paziente (già rinvenuto senza vita) al Cardarelli seguiti da una orda di persone”.
I familiari: “Nessuno li ha aggrediti. Ambulanza in ritardo di 45 minuti”
Il corpo di Francesco, in un primo momento trasportato all’ospedale Cardarelli, è ora all’obitorio del Policlinico Federico II. Presso il nosocomio partenopeo sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato, che hanno ascoltato i familiari della vittima e raccolto la loro versione. Secondo quanto riferito dai parenti del 65enne, l’ambulanza è arrivata con ben 45 minuti di ritardo. I toni con cui i conoscenti del paziente avrebbero accolto i sanitari sono stati duri, ma non violenti. I poliziotti a quel punto hanno anche ricostruito la vicenda dal punto di vista del medico della postazione del 118: i residenti delle Vele di Scampia l’avrebbero insultato e colpito con un pugno. La Procura di Napoli ha disposto il sequestro della salma in vista dell’autopsia e l’acquisizione di tutti di dati relativi all’intervento, sia quelli della centrale operativa del 118 e dell’equipaggio, sia quelli del Cardarelli.