Anche ieri abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso con uno scambio di battute a distanza tra esponenti dell’ormai ex maggioranza di centrosinistra.
I consiglieri delle liste civiche di sinistra e quelli del Partito democratico sembrano amministrare due città differenti e non essere organici alla stessa coalizione che aveva illuso la nostra popolazione con la presentazione di un programma di governo che a distanza di oltre due anni dall’insediamento dell’amministrazione comunale non è stato ancora preso in considerazione.
Il modo in cui è stata gestita l’annosa questione rifiuti riflette perfettamente l’inadeguatezza di una squadra di governo troppo impegnata a regolare i conti interni al partito democratico per rendersi conto del degrado e dell’abbandono con cui sono costretti a fare i conti i cittadini di Melito. A proposito di ciò se i consiglieri delle liste civiche sono a conoscenza di qualcosa di oscuro nella gestione e nel conseguente fallimento della Melito Multiservizi perché non denunciano i fatti in Procura ed alla Corte dei Conti? Verrebbe quasi da solidarizzare con i consiglieri delle liste civiche di sinistra se non fosse altro che ancora una volta hanno dimostrato di contraddistinguersi per attaccamento alla poltrona ed al gettone di presenza. È infatti indispensabile ricordare che gli stessi consiglieri sono ampiamente rappresentati nell’esecutivo comunale, da tre assessori da loro stessi indicati. Se credono davvero che ci sia bisogno di una svolta, perché non hanno chiesto a Carpentieri di sollevare dall’incarico i propri assessori? Quegli stessi assessori più volte congelati e scongelati dal sindaco per placare i malcontenti ad orologeria proprio dei civici consiglieri.
Forse temono che il sindaco possa non assecondare le loro richieste? Temono che a quel punto debbano per forza di cose essere consequenziali e sfiduciare il primo cittadino? Ma molto probabilmente sarebbe davvero troppo dare la possibilità ai melitesi di tornare al voto e scegliere una nuova amministrazione, visto che gli stessi consiglieri sarebbero costretti a schiodarsi dalle poltrone ed abbandonare i privilegi a cui sono tanto affezionati.
I gruppi consiliari di opposizione
Comunicato Stampa