Gli studenti torneranno in classe il 7 gennaio, lo ha confermato ieri la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, quando ha dichiarato che “si sta lavorando in queste ore insieme alle Regioni. Ci sarà a breve un incontro, da un lato per i trasporti, dall’altro lato per tamponi e test rapidi”.
Scuola, a rischio la ripresa a gennaio
Ma se i contagi saranno ancora tanti, sarà difficile riprendere le lezioni in presenza a gennaio. Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, ospite a Carta Bianca, ha dichiarato che “se non si abbassa ulteriormente la curva dei contagi e il numero dei decessi la riapertura della scuola dovrebbe slittare ancora”.
Poi prosegue: “Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, su questo è stato molto chiaro. Nel corso della conferenza stampa di martedì scorso, ha detto che “è ancora presto per prendere una decisione in questo senso, prima dobbiamo tenere bassa la circolazione virale. l’Rt al momento è intorno a 0,8 ma l’incidenza di nuovi casi è ancora elevata, il che produce comunque nuovi casi di infezione. Se non abbassiamo l’incidenza è difficile parlare di ripresa completa delle attività, anche scolastiche”.
Anche il mondo della scuola sembra essere preoccupato. Non solo i presidi, secondo i quali “il sistema scolastico da solo non può riaprire. Bisogna lavorare tanto e coordinare gli sforzi di vari settori. Non è soltanto la scuola a essere interessata, ma in vista di questa riapertura devono essere coinvolti anche il sistema sanitario da un lato e quello dei trasporti dall’altro”, come aveva dichiarato Antonello Giannelli, presidente Anp, a Fanpage.it.
C’è preoccupazione anche tra i sindacati di categoria. “La verità è che siamo di fronte all’ennesimo fallimento del sistema Paese sulla scuola; non è stato fatto nulla in questi mesi: le prime responsabilità sono delle Regioni. A fare le spese della terza ondata è sempre la scuola”, ha detto Francesco Sinopoli che guida la Flc Cgil. “Servono idee ed interventi che lo consentano in sicurezza. Con la salute dei lavoratori e degli stessi alunni non si scherza”, ha invece spiegato il segretario della Uil scuola, Pino Turi.