Dopo Pasqua le scuole ripartono. Più che un obiettivo, è una certezza. E’ quanto trapela dagli ambienti vicini a Palazzo Chigi. Il premier Mario Draghi si è imposto la riapertura delle scuole come una delle priorità dell’agenda di governo. Il punto sarà decidere come e quando.
Il Governo vuole riaprire le scuole
Le date su cui si lavora sono, come già anticipato ieri, due: la prima nei giorni immediatamente successivi a Pasqua. Quindi il 7 o l’8 aprile. L’altra, più plausibile, è quella del 13 aprile, cioè il lunedì successivo. Restano però da definire le modalità e la tempistica del ritorno in classe per elementari, medie e superiori. La scuola dell’infanzia e le scuole di primo grado hanno la precedenza nei piani del governo. Anche in zona rossa.
L’ultimo Dpcm in scadenza il 6 aprile sarà superato da un nuovo decreto che integrerà delle modifiche e introdurrà delle deroghe ai divieti attualmente in vigore nelle regioni rosse per consentire la didattica in presenza. Il primo messaggio esplicito e pubblico lo lancia la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, a Sky Tg24: “Già dopo Pasqua ritengo che in zona rossa, complice l’aumento delle vaccinazioni, dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell’infanzia e almeno la primaria”. D’altronde anche l’impegno del presidente del Consiglio, Mario Draghi, sembra andare in questa direzione: “Per quel che mi riguarda, la scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media”.
In maggioranza le parole della Bonetti incontrano l’appoggio di diversi politici. Licia Ronzulli, di Forza Italia, parla di “necessità di far ripartire, già immediatamente dopo le festività pasquali, la scuola dell’infanzia e quella primaria”. Il Pd è più cauto e chiede di valutare con attenzione se sia possibile il rientro a scuola almeno per nidi, infanzia e primarie nelle zone rosse. Gianluca Vacca, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura alla Camera è più netto: “Più teniamo i nostri bambini a casa, più miniamo il loro futuro. Aspettare ancora per riaprire le scuole avrà conseguenze negative, per questo torniamo a chiedere al governo che almeno gli alunni di asili nido, scuole dell’infanzia ed elementari tornino subito in classe, e che si lavori per riportare tra i banchi anche tutti gli altri il prima possibile”.
La road-map delle riaperture
Insomma, anche se l’andamento della curva epidemica è ancora poco confortante, l’obiettivo è riaprire, senza aspettare. Dalla settimana successiva a Pasqua potrebbero tornare in classe, anche in zona rossa, infanzia, elementari e prime medie. Dall’altra in poi il resto delle scuole di secondo grado le superiori. Per ora ipotesi, che non escludono la prosecuzione della Dad per gli studenti più grandi. Ma le prime riaperture potrebbero registrarsi già dalla prossima settimana nelle regioni che da rosse diventano arancioni.La parola finale in questo senso spetta alla regioni. Del resto da giovedì 1 aprile iniziano le vacanze di Pasqua e il ritorno in classe sarebbe solo per tre giorni.