«Stavo dormendo quando mio padre ha allungato le mani sul mio seno. Si è avvicinato mentre stava guardando un film porno. L’ho dovuto scansare a forza per allontanarlo da me». È la confessione choc che nel maggio 2013 una ragazzina senigalliese di soli 13 anni ebbe il coraggio di sussurrare, con un po’ di timore e un pizzico di vergona, alle sue insegnanti. Una dichiarazione che fece subito allertare i servizi sociali e il tribunale dei minorenni.
A quattro anni da quel presunto episodio di abusi, il padre della minore – ora 17enne – si trova ora sul banco degli imputati con la pesantissima accusa di violenza sessuale aggravata. Ieri, il processo si è aperto davanti al collegio penale. Assente l’uomo, un 50enne di Senigallia, difeso dall’avvocato Antonino Di Renzo Mannino. Presente, invece, la sua ex moglie, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Corrado Canafoglia. Al padre di sua figlia chiede un risarcimento di 50mila euro. L’episodio finito sotto la lente della Procura sarebbe avvenuto durante la primavera 2013. In quel periodo, la minore viveva con il padre e la nonna paterna.
Dal banco degli imputati, a riportare il clima vissuto dalla piccola vittima, è stata una psicologa: «La ragazzina – ha detto in udienza – mi aveva riferito che la nonna non esitava a maltrattarla. A volte la fustigava sbattendole lo straccio bagnato sulle gambe, delle altre la costringeva a svolgere le faccende domestiche, facendole così trascurare l’attività didattica». E poi, il presunto abuso: «Non è mai scesa in particolari. All’epoca dei colloqui, mi aveva detto che mentre si trovava sul letto il padre le aveva toccato il seno». Quel padre che, come emerso in udienza, faceva uso abituale di cocaina. Ascoltata anche l’insegnante con cui la minore si era confidata: «Il padre la faceva oggetto di attenzioni morbose – ha sostenuto – palpandola nelle parti intime. Mi aveva anche accennato alla visione di film pornografici». Processo aggiornato a novembre.
Fonte: Corriereadriatico.it