Le mani della camorra di Giugliano al nord Italia, scatta maxi sequestro della Finanza

Finanzieri in azione tra Rimini, Pesaro-Urbino e Napoli, maxi sequestro per oltre 700 mila euro. I beni confiscati, già sottoposti a sequestro ad aprile dello scorso anno, erano nella disponibilità di D.F., classe ’60, nato a Giugliano in Campania (NA), soggetto “socialmente” pericoloso considerato una figura di spicco nel panorama criminale della riviera romagnola e, in particolare, delle province di Pesaro e Rimini, gravato da numerosi precedenti penali quali bancarotta fraudolenta, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, abusivo esercizio di attività finanziarie, violazioni penal-tributarie e riciclaggio.

Il sequestro

Il provvedimento ablativo, finalizzato al recupero di beni illecitamente detenuti, rappresenta l’epilogo di articolate indagini economico-patrimoniali condotte dalle Fiamme Gialle dei Nuclei di Polizia economico finanziaria di Bologna e Rimini, ai sensi del cd. “Codice Antimafia”, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna.

Gli accertamenti hanno consentito di acclarare la pericolosità sociale del proposto attraverso la ricostruzione tanto del suo curriculum criminale quanto degli stretti legami intessuti nel tempo con ambienti della criminalità organizzata campana e, in particolare, con il clan dei “Mallardo”, come emerso anche dalle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia.

Le investigazioni patrimoniali hanno così permesso di accertare una marcata “sproporzione” tra i redditi dichiarati dal soggetto e dal proprio nucleo familiare e il patrimonio mobiliare e immobiliare nella sua effettiva disponibilità. L’eccedenza è stata quindi sottoposta a confisca in quanto ritenuta il frutto di molteplici attività illecite.

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