Napoli. Emergono ulteriori dettagli della faida tra il gruppo di Walter Mallo e i Lo Russo di Miano. A fornirli è lo stesso ex boss dei Capitoni, Carlo, oggi pentito. I Mallo lo volevano morto e lo stesso Carlo Lo Russo aveva dato ordine ai sicari di fare fuori il baby-boss del Don Guanella.
«Avevo dato l’ordine – spiega Lo Russo, così come riporta Il Mattino – a Luigi Cutarelli (suo fidato uomo del gruppo di fuoco dei Capitoni, ndr) di uccidere Mallo e poi di tagliargli la testa, portarsela e lasciarla in un water al centro del rione don Guanella. L’idea mi venne perché lui si chiama Walter, come il gabinetto…»
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Furono mesi di fuoco, quelli che si susseguirono tra la fine dell’inverno e la primavera scorsa tra Miano e il Don Guanella. Scanditi da giornate e nottate in cui si susseguivano i raid armati degli uni e degli altri contendenti, con una serie di “stese” e sparatorie tra la gente e in presenza anche dei bambini che giocavano in strada.
Di quel gruppo di fuoco mancava all’appello soltanto lui, Rudi Russo, 31 anni. L’uomo, l’ultimo della banda in libertà, è stato ammannetato oggi dai Carabinieri della Compagnia Vomero. L’affiliato si era anche tatuato il nome del baby-boss e un fucile kalashnikov sul corpo in omaggio al clan di appartenenza che aveva dichiarato guerra alla storica cosca dei Capitoni.