A seguito della camera di consiglio i Giudici della Corte di appello di Napoli hanno assolto Antonio Barone per il reato a lui contestato “ referente sul territorio per il gruppo Camorristico denominato Veneruso-Rea, quale controllore per conto del clan dell’organizzazione dedita l traffico di sostanze stupefacenti imponendo il pagamento della quota mensile del 30% sugli introiti derivanti dalla vendita di droga”.
Il processo trae origine sia dal servizio d’intercettazione telefoniche e ambientali, attuato nel maggio del 2011, che dalle dichiarazioni di Autore Salvatore ( morto suicida ) e Gallucci Raffaella ( sorella dei fratelli Gallucci ) attraverso cui emerge l’esistenza di una piazza di spaccio nel quartiere “ legge 219 “ di Casalnuovo di Napoli gestita dai fratelli Parolisi coadiuvati da diversi soggetti ( tutti condannati per il processo de quo ) tra cui Milano Gaetano difeso dall’Avv. Buonincontri Domenico ( la cui sentenza oggi ha confermato i trent’anni di detenzione ).
Inequivocabili riscontri dell’esistenza della piazza e all’attività d’intercettazione sono emersi grazie ad una serie d’interventi della P.g. che hanno portato al rinvenimento di un considerevole quantitativo di droga e numerosi arresti.
Ebbene all’esito dell’istruttoria dibattimentale, tenuto conto di tutti gli avvenimenti di sangue che hanno contraddistinto il territorio casalnuovese negli ultimi mesi , i Giudici della Corte di appello hanno assolto il Barone Antonio per non aver commesso il fatto e ritenuto del tutto inattendibili le dichiarazioni dei propalanti in quanto non supportate da alcun elemento di riscontro. Oltretutto la Gallucci è stata indagata per reato connesso in quanto è emerso una sua interferenza nell’ attività di gestione della piazza di spaccio.
Con tale sentenza il Barone -difeso dall’avvocato Emiliano Iasevoli dello studio Iasevoli – è stato dichiarato, a differenza degli altri 12 imputati, completamente estraneo al reato contestato riguardante la gestione della piazza di spiaccio in casalnuovo di napoli