Sparta Praga-Napoli, un match facile da spiegare, ma difficile da sentire dentro per tutta una serie di fattori, a partire dalla qualità dell’avversario degli azzurri che è davvero esigua. E’ sicuramente una sfida decisiva, ci si gioca il passaggio del turno che diventa fondamentale per la stagione partenopea e basta un pareggio per essere premiati dalla matematica ma visti gli scenari che si stanno prospettando in Champions League bisogna qualificarsi come primi del girone per non avere ancora più difficoltà lungo il cammino europeo.
Il calcio non è come il blues, dove basta una serie di note per poi improvvisare, il calcio è schematizzazione, almeno in teoria, perché forse con lo Sparta Praga qualche cosa al caos va lasciata. Il portiere titolare di Benitez è Rafael, Andujar, acclamato a gran voce dalla piazza, continuerà almeno per il momento a guardare le partite dalla panchina, in difesa spazio a Mesto, Albiol, in dubbio con Henrique per problemi personali, Koulibaly e Britos. A centrocampo pronti Gargano e David Lopez. Grandi dubbi ci sono in attacco. Higuain è favorito su Zapata, mentre alle spalle dell’argentino dovrebbero giocare Callejon, Jorginho e Ghoulam che esordirà da titolare nel ruolo di ala.
Lo Sparta Praga prova ad emulare talmente bene il Napoli di Benitez che ne copia gli errori ed infatti la difesa è colabrodo. Nel 4-2-3-1 in porta ci sarà Stech, difesa con Kadeřábek, Brabec, Holek e Costa. Centrocampo molto fantasioso con Mareček ed Hušbauer, un pupillo di Zeman, mentre dietro Lafata ci saranno Matejovsky, Dočkal e Krejci.
La partita dovrà esser presa con le molle perché sicuramente lo Sparta Praga tenterà un assalto iniziale ma la luce che brilla il doppio, dura la metà, ed è lì che il Napoli deve colpire per protarsi a casa i 3 punti e la qualificazione da prima della classe.