Sposa bambina uccide il marito che la stupra: cancellata la condanna

Noura Hussein non sarà condannata a morte. L’ha deciso la Corte d’Appello del Sudan. La giovane sconterà una pena di cinque anni di reclusione e pagherà una multa di 337500 sterline sudanesi, pari a 12 mila dollari. L’ha reso noto il legale della donna alla BBC, e questa decisione potrebbe portare anche ad una revisione delle leggi ancora in vigore nel paese arabo.

Noura era stata data in sposa poco più che bambina, aveva infatti 13 anni, ad un cugino del padre. Il matrimonio è poi avvenuto quando di anni ne aveva 16. Al suo rifiuto di consumare le nozze, il marito l’aveva stuprata. La stessa giovane ha raccontato che intervennero tre parenti del marito che la trascinarono in camera da letto e le reggevano mani e gambe, mentre il marito consumava la violenza. Il giorno dopo poi il marito ci riprovò, ma Noura aveva già deciso che non ci sarebbe riuscito. Nascose infatti un coltello sotto il cuscino e, quando l’uomo si avvicinò, lo pugnalò a morte, per poi scappare dalla sua famiglia.

Ma tra i suoi cari non trovò l’affetto sperato. Il padre la portò infatti alla Polizia e la disconobbe. A maggio del 2018 un tribunale sudanese l’aveva condannata a morte per l’omicidio del marito, ma ieri la Corte d’Appello del paese africano ha ribaltato la sentenza, condannandola a soli cinque anni di carcere. In ogni caso, una volta scontata la pena, non potrà restare nel paese per le vendette alla quale sarebbe esposta. Per questo Sodfa Daaji della Gender Equality Committee e coordinatrice per il Nord Africa dell’Afrika Youth Movement, ha dichiarato che continueranno a seguire il suo caso.

 

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