Stamattina l’addio a Giovanni Galluccio. Chiesa dei Monaci gremita. Il parroco: “Giovanni ci direbbe di tirarci su perché la vita va avanti”. Video

“Giovanni cosa direbbe a tutti noi qui presenti: tiratevi su, la vita va avanti”. Così il parroco della chiesa dei Monaci ha concluso l’omelia del funerale di Giovanni Galluccio, il 23enne ucciso in un agguato al mercato di Volla.

Una chiesa gremita, centinaia di persone accorse a dare l’ultimo saluto al giovane Giovanni. Una folla commossa, decine di palloncini, coriandoli e uno striscione con su scritto “Giovanni vive nei nostri cuori” hanno accompagnato il suo ultimo viaggio. Poi un lunghissimo corteo sino al cimitero, ma prima una breve sosta fuori casa dove Giovanni abitava con la famiglia.

“Si ricorre alla violenza lì dove finisce la ragione – ha detto il parroco dall’altare – Non potendo controllare la ragione si passa a vie di fatto. Mai avevo pensato che questa mattina la famiglia vivesse questo momento di dolore tragico per gesti vigliacchi senza senso. Quando meno ce l’aspettiamo in una giornata piena di sole si arriva a chiudere gli occhi alla bellezza della vita. La violenza è solo motivo di superbia, di presunta grandezza verso gli altri” ha concluso il parroco.

Rabbia, dolore e incredulità per la morte di un ragazzo di soli 23 anni che ha perso la vita mentre era a lavoro. Un momento straziante che ha visto tutti amici e parenti stringersi intorno al dolore della famiglia.

 

LE INDAGINI. I carabinieri intanto hanno chiuso il cerchio e ricostruito per intero la dinamica dei fatti. L’agguato di lunedì mattina sarebbe una sorta di vendetta scoppiata a seguito di un litigio avvenuto il giorno prima tra Giovanni, il fratello Felice e Salvatore Aveta. Quest’ultimo stava urinando dinanzi al box dei Galluccio che hanno reagito. Ne scoppia una rissa nella quale Aveta ha la peggio. L’uomo giura di tornare il giorno dopo. E lo fa. Giunge sul posto, spara a Giovanni, poi punta la pistola contro Giuseppe Sarracino, che viene colpito all’addome poi punta ancora la pistola contro Felice ma l’arma si inceppa.

Dopo gli spari Aveta fugge, lasciando Giovanni senza vita e Giuseppe gravemente ferito. Quest’ultimo si salverà grazie all’intervento dei medici che gli asportano la milza.

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