Senza vita. Così è stata ritrovata ieri Stefania d’Onofrio, la maestra di 40 anni della scuola elementare Vincenzo Tiberio, rinvenuta nella sua abitazione nel Parco dell’Aversana poco dopo le 13.
La donna sarebbe deceduta in seguito a un gesto volontario. A effettuare il macabro ritrovamento il marito, Francesco, anche lui insegnante, che ha visto la moglie esanime. Preso dalla disperazione, ha immediatamente chiamato i sanitari del 118 nel tentativo di salvarla. Gli operatori medici, giunti sul posto, hanno recuperato il corpo di Stefania e hanno tentato di rianimarla, ma senza successo.
Sul posto sono poi giunti i carabinieri della locale Stazione, che hanno effettuato i rilievi del caso e sequestrato la salma della 40enne su disposizione della Procura. Il cadavere è stato trasferito al Policlinico della Federico II di Napoli per l’esame autoptico, che farà definitiva luce su quello che sembra un caso di suicidio. Poi il corpo verrà restituito ai familiari per i funerali.
La notizia ha fatto rapidamente il giro della città di Arzano e di Qualiano, paese di cui la vittima era originaria. In molti la conoscevano come una donna solare, gentile e dolce. Negli ultimi tempi non aveva lanciato nessun messaggio o segnale che lasciasse presagire una fine così drammatica. Forse un attimo di smarrimento, o di depressione, ha indotto Stefania a togliersi la vita. Lascia due bimbi, un maschio e una femmina, di 10 e 13 anni.
In lutto l’intera comunità scolastica dell’istituto Vincenzo Tiberio, dove la 40enne lavorava a stretto contatto con i bambini. Una passione forte per l’insegnamento, il suo. Dopo il diploma al Carlo Levi di Marano, la laurea in Scienze della Formazione al Suor Orsola Benincasa. Poi il lavoro, la famiglia, e la docenza. Una vita di successi familiari e professionali stroncati da un tragico gesto.