GIUGLIANO. Dopo 43 anni di servizio, va in pensione uno storico dipendente del Comune di Giugliano, Giovanni De Vivo. Negli ultimi anni in servizio all’ufficio servizi cimiteriali, prima di lasciare l’attività lavorativa ha deciso di salutare i colleghi con una lettera. Ecco il testo:
“Colleghe e colleghi, come la maggior parte di Voi già sa il 30 settembre p.v. finisce la mia attività lavorativa presso il Comune di Giugliano.
Durante i 43 anni di servizio prestato presso il ns. Ente penso di essere riuscito ad istaurare un rapporto, se non strettamente amicale, almeno di fiducia con tutti o quasi, comprese le 23 Amministrazioni che si sono succedute dal 1975 ad oggi. Nello svolgimento dei compiti d’istituto in qualità di funzionario credo di aver profuso impegno e lealtà, verso i cittadini-utenti (unica cosa a cui ho sempre tenuto), ricevendo dei pubblici riconoscimenti anche a mezzo organi di stampa.
Certo, mi sarà capitato di passare in un bar a prendere un caffè, intrattenermi con amici, ma ho sempre cercato di recuperare il tempo perduto. Il mio obiettivo è sempre stato, sempre, quello di risolvere le problematiche che provenivano da istanze dei cittadini, in qualsiasi ufficio ho prestato servizio e gli uffici del Comune di Giugliano li ho girato tutti (forse tranne due). Sono convinto e felice di aver fatto il mio dovere fino all’ultimo e soddisfatto delle scelte che ho fatto in questi 43 anni. Guardandomi indietro, non cambierei nulla.
Ho sempre avuto la convinzione che il comportamento dei dipendenti pubblici deve tendere al miglioramento dei servizi e, in ogni caso, a stabilire un rapporto di reciproca fiducia principalmente con i cittadini e poi con colleghi e Amministratori ma, spesse volte, ho avuto ottimi esempi di cattiva educazione e scortesia, soprattutto da parte di chi maggiormente era tenuto a far ottenere il raggiungimento di questo obbiettivo; persone che invece di tenere presente le “norme del buon comportamento” e del “vivere civile” hanno mostrato chiari esempi di maleducazione, arroganza e scortesia.
Al termine di questo lungo percorso lavorativo, ritenendo doveroso porgerVi un sentito saluto, ho ritenuto non adeguarmi alla consuetudine di organizzare la solita festicciola, forse perché ho sfumature caratteriali alquanto “strane”, ma principalmente perchè ritengo di non aver nulla da festeggiare.
Questa è la vita… e mi rendo conto che salutare persone che hanno fatto parte per un lungo periodo del mio percorso di vita è cosa difficile ma anche la più sentita, se non altro, per i rapporti istauratesi, per la condivisione degli impegni e per la quotidianità trascorsa insieme fatta di momenti belli e meno belli ma comunque sempre intensi, condivisi e soprattutto, vissuti insieme.
In questo momento, un pensiero particolare lo rivolgo soprattutto alle colleghe e ai colleghi che “non ci sono più” e che nel 1975, insieme a chi ancora in vita mi ha preceduto nel pensionamento, accolsero me poco più che maggiorenne con affetto e negli anni trascorsi insieme mi hanno insegnato tanto. Resteranno per sempre nella mia mente e nel mio cuore.
Il collega o la collega che mi sostituirà, nelle funzioni a me assegnate fino al 30 settembre, le Signore Segretaria Generale dott.ssa Mailyn Flores e Dirigente arch. Paola Valvo sappiano che per esigenze d’ufficio sarò sempre disponibile per qualsivoglia eventualità.
Nel ringraziarVi per avermi “sopportato”, mi scuso se qualche volta inavvertitamente mi sono comportato male nei vostri confronti. Vi saluto con un grande “in bocca al lupo” per le Vostre carriere professionali augurandoVi di perseguirle in buona salute con l’aiuto di Nostro Signore”.
13 settembre 2018 Giovanni De Vivo
P.S.-Permettetemi di chiudere facendoci una risata insieme, con un pizzico di amichevole e scherzosa ironia, come è mia abitudine: “quando scrivo Nostro Signore non mi riferisco al Sindaco Poziello”. Spero che il Sindaco mi scuserà, non fosse altro (adesso lo posso dire) perché l’ho visto “crescere” … ecc. ecc..