Stupro in Circum, parla la vittima: “Temo la loro vendetta, non si aspettavano la mia denuncia”

Non smette di credere nella giustizia, ma teme in una possibile vendetta dei tre ragazzi che l’hanno stuprata nel vano di un ascensore nella Circumvallazione di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli. La 24enne di Portici ha raccontato, in una intervista rilasciata a Repubblica, le sue speranze, il desiderio di giustizia e anche le sue paure. Con lei ci sono i suoi familiari e gli amici che la proteggono e non la fanno sentire mai sola.

Ero sola con i miei tre carnefici, in quell’ascensore. Forse però, a pensarci bene, un momento c’è stato, in cui avrebbero potuto aiutarmi“- spiega la vittima, ripercorrendo quei momenti drammatici. – “Per un istante si sono aperte le porte e uno di loro mi è venuto incontro, abbracciandomi, perché avevo i pantaloni abbassati. Ecco, se le persone si fossero soffermate un attimo a osservare la scena, forse si sarebbero rese conto che ero completamente inerme. E avrebbero potuto fare qualcosa“, dice la giovane.

Appena quattro giorni fa la decisione del tribunale del riesame, che ha disposto la scarcerazione del secondo indagato, Antonio Cozzolino di 19 anni, per motivi ancora tutti da chiarire. Una scelta che ha generato perplessità e sollevato un polverone di polemiche nell’opinione pubblica, e che in primis è stata contestata dalla ragazza e dai familiari.

Temo che possano vendicarsi, non si aspettavano che li avrei denunciati. Non abitiamo distanti, potrei facilmente incrociarli di nuovo – racconta la  24enne di Portici. – “Credo che i magistrati siano stati ingannati dal mio atteggiamento iniziale di benevolenza verso quei ragazzi. Si vede dai filmati, ma io non l’ho mai nascosto. Si sono avvicinati chiedendomi scusa per avermi seguita fino a casa giorni prima e io gli ho creduto“, chiarisce la giovane.

Nonostante la scarcerazione dei due indagati, la ragazza però non smette di credere nella giustizia: “Credo nel lavoro che stanno facendo i miei avvocati. E conservo la speranza, perché senza speranza è come se non ci fosse vita“. Ed è proprio quella speranza che le dà tanta forza. E sui progetti futuri, la giovane dice che ha “desiderio di fare qualcosa per le persone in difficoltà. Questo è il pensiero che ricorre con maggiore forza da quando è successo tutto. Aiutare donne, bambine, ragazze. Nella mia mente si sta facendo strada l’idea di costituire un’associazione per tutti i soggetti a rischio, in particolar modo per le donne“. Infine, lancia un messaggio agli uomini che abusano delle donne: “A chi ha fede, ricorderei che siamo stati generati per essere fratelli ed essere trattati alla pari. Agli uomini che, invece, non credono in Dio, direi di non far valere i propri istinti, né la coercizione fisica e mentale, ma la forza della parola e quella della ragione“, chiosa la 24enne.

 

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