Scampia, la commovente lettera di un’infermiera del pronto soccorso del Santobono

“Erano poco dopo le dieci, una macchina arriva all’impazzata, correndo, il clacson suonava imperterrito ancora prima di varcare il cancello dell’ospedale, io e Federica ci guardiamo in faccia e alziamo gli occhi al cielo «Sarà la solita febbre da poche ore», indossiamo i guanti, apriamo la porta del pronto soccorso per uscire fuori a controllare”.

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