Tangentopoli al comune di Giugliano ex consiglieri accusati di estorsione

Giugliano. Un terremoto politico e giudiziario si è abbattuto sul comune di Giugliano. I fatti – è bene chiarirlo subito – si riferiscono alla precedente amministrazione guidata da Giovanni Pianese. I magistrati hanno appena depositato l’atto formale di chiusura indagini per la questione dell’appalto NU che all’epoca fu affidato alla Senesi di Rodolfo Briganti. Secondo i PM, alcuni tecnici e consiglieri del comune avrebbero preteso tangenti e favorito il Clan Mallardo che doveva ottenere dall’appalto il 5% del totale. Le indagini, scaturite anche dalle dichiarazioni del pentito Giuliano Pirozzi e da una serie di riscontri telefonici, prevedono reati gravissimi per i soggetti coinvolti che è bene sottolinearlo sono solo ipotizzati dagli inquirenti e dovranno essere provati in sede processuale. I più sono accusati di aver favorito i Mallardo permettendo l’aggiundicazione della gara alla Senesi e il pagamento della quota del 5% a titolo estorsivo.

Gravissima l’accusa ai due ex consiglieri Luigi Russo (Forza Italia) e Giulio Pezzella (Delegato all’Ambiente). Il primo accusato di pretendere una tangente di 40.000 euro mensili che poi avrebbe diviso con altri politici di maggioranza, il secondo, invece, di aver favorito il clan per ottenere la sua estorsione. I presunti crimini si sono consumati tutti nel 2011 e oltre ai due consiglieri sono coinvolti alcuni funzionari e dirigenti del comune che avrebbero chiuso gli occhi di fronte a gravi irregolarità e permesso l’aggiducazione della gara proprio alla Senesi e, cosa ancor più grave, avrebbero taciuto sulle inadempienze della ditta che non puliva la città ma non veniva sanzionata. Quasi tutti però al momento non lavorano più al comune di Giugliano: tra loro Antonio Baldi, Gaetano Pizzuti e Giuseppe De Stefano.

Nei guai anche Ciro Poziello ispettore del servizio Nu che avrebbe falsificato i formulari della differenziata. Coinvolto non come politico ma come imprenditore del settore anche l’attuale consigliere di maggioranza Andrea Guarino, al quale la Senesi avrebbe concesso un subappalto non autorizzato; con lui anche Ciccarelli Gianfranco, detto “Giacchettella”: secondo i Pm avevano un accordo con la ditta di Brigante per svolgere di fatto il servizio al posto della Senesi.

 

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