A luglio 2023, secondo l’Antitrust, la ricerca di un taxi a Napoli è stata complessa. Attraverso i dati forniti dai consorzi di autovetture bianche, è stato stimato che nel suddetto mese il 49% degli utenti non ha potuto usufruire del servizio richiesto.
Taxi a Napoli, l’Antitrust a Manfredi: “Servono 400 licenze in più”
Sulla base di tali informazioni, l’authority ha inviato una comunicazione a Palazzo San Giacomo, sottolineando la necessità di incrementare il numero di licenze. In merito a questa determinazione, il sindaco Manfredi ha espresso la sua opinione sull’argomento: “Considerando i dati che abbiamo a disposizione, ritengo che con un intervento organizzativo massiccio e la collaborazione degli operatori del settore, si possa ottenere un notevole miglioramento del servizio”, ha dichiarato il primo cittadino, mantenendo una posizione in linea con le sue precedenti affermazioni.
Il sindaco partenopeo punta principalmente sulla riorganizzazione del servizio, consapevole che l’assegnazione di nuove licenze senza il coinvolgimento degli operatori potrebbe scatenare proteste che, nel periodo natalizio, quando sono attesi 3 milioni di turisti, potrebbero paralizzare il servizio.
Manfredi ha poi aggiunto: “Nelle prossime settimane, esamineremo attentamente i dati forniti dall’Antitrust e valuteremo le criticità, prendendo in considerazione soluzioni legate a modifiche nei turni, estensione degli orari e doppie guide. Se ci rendessimo conto che tali misure non fossero sufficienti a soddisfare le richieste degli utenti, valuteremo anche la possibilità di ampliare le licenze”.
Insorge categoria dei tassisti
Non si dice d’accordo, invece, la categoria dei tassisti napoletani. “Il servizio taxi napoletano ha ottemperato alla grande la richiesta del servizio pubblico non di linea, i passeggeri non hanno mai fatto attese estenuanti negli scali cittadini e in tutte le postazioni assegnate nel territorio di Napoli, come accade nelle altre città metropolitane citate”, aveva evidenziato l’associazione dei tassisti di base in una nota a firma del portavoce Guido Savastano, replicando alla richiesta dell’Antitrust. “I dati evidenziati non sono stimati per tutto l’anno solare. Riteniamo quindi — aggiunge Savastano — di non acconsentire alla richiesta di nuove licenze nel capoluogo campano”.
I dati
Come riporta Il Mattino, Napoli si trova in una situazione analoga a Roma e Milano, dove l’incremento del 25% delle licenze comporterebbe l’aggiunta di altre 400 vetture sulle strade. Tuttavia, questa potrebbe non essere la soluzione definitiva per risolvere i problemi legati al servizio dei taxi. Sarebbe necessario implementare nuovi parcheggi, individuare ulteriori stalli e intensificare i controlli. Nonostante un vantaggio finanziario per l’Amministrazione Comunale, in termini di introiti, potrebbe non essere la soluzione ottimale dal punto di vista della mobilità urbana.