Smentisce categoricamente i rumors che la volevano prossimo segretario del Pd di Giugliano. Tecla Magliacano, presidente dell’associazione Impresiamo, spiega che il suo impegno è completamente rivolto all’associazionismo e non aspira a entrare nel direttivo del partito democratico.
Siamo in vista del congresso del Partito democratico che dovrà scegliere il suo prossimo segretario. Tra i papabili, rumors hanno fatto anche il suo nome.
Non ci penso affatto. Mi piace frequentare il Pd ma la smentita è netta: il mio ruolo sul territorio è solo ed esclusivamente quello relativo all’associazione Impresiamo. Ma penso che le associazioni in generale debbano camminare al fianco alla politica.
Lei però è comunque molto vicina al Partito democratico di Giugliano.
Penso che le associazioni come quella che mi fregio di rappresentare devono essere vicino alle istituzioni perché devono dare un valore aggiunto alla politica. Nel partito io rappresento la società civile, il mio ruolo è esclusivamente propositivo perché noi associazioni abbiamo il polso della situazione vivendo le problematiche delle piccole e medie imprese e solo così possiamo essere da stimolo a chi amministra.
Avrà un ruolo nel congresso?
Avrò un ruolo marginale, di accompagnamento. Auspico la presenza nel Pd di un nuovo gruppo dirigente che conosca il territorio e che possa portare sviluppo. Mi farà piacere dare una mano al Pd ma non sono né sarò dirigente del partito. Svolgo una funzione associativa non politica.
Da osservatrice del Pd, secondo lei come ha operato il commissario Peppe Russo?
Il nostro è un paese difficile, con molte problematiche. Chi viene da fuori si scontra con anime e problemi diversi. Non mi piace giudicare l’operato delle persone, da quello che leggo vedo che sono animati tutti da uno spirito di aggregazione, ma adesso è l’ora di fare i fatti, di essere concreti. E’ tempo di fare, non si può più aspettare. E vale per la politica come per la società. Spesso nei partiti si parla tanto di legalità e trasparenza: un tema fritto e rifritto da tanti anni. Mi piacerebbe iniziare a parlare di cultura e di sviluppo. Portiamo in questo paese una serie di opportunità, dai finanziamenti regionali a quelli europei.
L’amministrazione Poziello secondo lei come sta operando?
Credo che per tutte le problematiche che ha ereditato, stia operando come qualsiasi primo cittadino opererebbe. Non possiamo metterci su un piedistallo e additare le persone. Giugliano è una città difficile: diamogli il giusto tempo per poter iniziare un percorso diverso. Non mi va che si additino le persone. Esorto chi rappresenta adesso questa città a cercare di mettere in piedi una città a dimensione di cittadino perché ad oggi è una città fantasma. Poziello ha trovato un paese disastrato, adesso però stabilisca più sinergia con le associazioni. Possiamo essere lo strumento per creare opportunità e sviluppo per il paese.
Le donne in politica riescono oggi ad avere un ruolo pari a quello degli uomini?
Le donne devono iniziare a fare squadra. Dietro una azienda importante c’è sempre una donna ma in genere vanno avanti gli uomini. Ma per l’80% la colpe è delle donne. Le donne non parlano con le donne e non votano le donne. Non è possibile che in un partito ci sono sette donne che quasi non parlano tra di loro. Questa è la motivazione per cui non si trovano nei posti chiave.
Dunque smentisce un ruolo in politica, ma conferma quello nel mondo dell’associazionismo.
Assolutamente sì. L’associazione si trova a Giugliano perché imprenditori e consulenti hanno deciso di fare rete su questo territorio perché pensiamo che l’area metropolitana abbia risorse non soltanto materiali ma sopratutto di persone e cultura. Con Impresiamo stiamo mettendo su una serie di iniziative volte ad aiutare imprenditori e non solo. Chi fa impresa su questo territorio è una persona coraggiosa. Ma abbiamo programmato per il mese di dicembre una serie di iniziative per il sociale. Il 19 dicembre, ad esempio, abbiamo aperto le porte a Telethon per l’iniziativa “Un cuore di cioccolato”. O ancora il 5 dicembre il camper del benessere dedicato alle donne, il 13 l’artigianato delle donne e il 22 faremo il pranzo dei poveri. Questo ovviamente va di pari passo con l’attività dedicata alle imprese. In Campania ci sono 2 milioni di giovani che dai 15 ai 29 anni non studiano e non hanno lavoro. Li dobbiamo aiutare e lo possiamo fare solo se le associazioni di categoria sono presenti sui tavoli regionali perché è lì che si decide la vera politica di sviluppo. Altrimenti non controlleremo più la fuga di cervelli.