Termovalorizzatore in Campania: De Luca non lo vuole, il governo sì

La Regione vara il nuovo piano rifiuti e lo pubblica sulla Burc, la gazzetta ufficiale di Palazzo Santa Lucia, per mandarlo a Roma che lo girerà a Bruxelles puntando ad una riduzione della multa di 120mila euro al giorno. Il punto focale del piano è in una frase: “Alla Campania non servono discariche e termovalorizzatori ma solo impianti di compostaggio”.

 

La frase cozza con il decreto SalvaItalia perché secondo il governo, in Campania, dovrà essere costruito un inceneritore, cosa che va in contraddizione sia con il piano regionale che con il piano concordato con il Ministero dell’Ambiente, incongruenza che rischia di costarci cara visto che l’ultima parola spetta alla Regione

Il vice governatore Fulvio Bonavitacola, ai microfoni del Mattino, spiega così la situazione: “Noi abbiamo realizzato il piano da inviare all’Europa tenendo conto della situazione reale e studiando i dati”, e ribadisce che il piano varato si basa su cifre più aggiornate rispetto a quelle valutate dal ministero.

La Regione infatti nel documento inviato a Roma e Bruxelles precisa che “La necessaria potenzialità di trattamento per ciascun impianto, era stimata in relazione ad un fissato valore di produzione dei rifiuti e ad un livello di raccolta differenziata del 50% da raggiungere entro il 2016. La differente evoluzione della produzione di rifiuti e i crescenti livelli di raccolta differenziata hanno, tuttavia, reso il fabbisogno impiantistico così stimato ridondante rispetto alle necessità effettive”.

Da qui la decisione di stoppare i termovalorizzatori. E anche per le ecoballe, il piano prevede soluzioni articolate: dai trasferimenti fuori regione al recupero dei materiali, alla produzione di combustibile per i cementifici.

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