Doveva essere uno show, quello classico delle Frecce Tricolori, con tante persone accorse sul lungomare di Terracina, sul litorale laziale, per assistere all’evento che da sempre attira spettatori. E invece si è trasformato in una tragedia. Il capitano Gabriele Orlandi, 36 anni originario di Cesena è morto in seguito allo schianto in mare dell’areo su cui viaggiava.
Ad assistere all’esibizione c’erano i genitori e la fidanzata. Tutti sono rimasti sotto choc. In particolare la compagna del pilota è stata colta da un malore ed è stata soccorsa dai sanitari giunti sul posto. Ha assistito alla morte del fidanzato in diretta. Anche le persone che hanno assistito alla terribile scena sono rimasti senza parole. L’organizzazione dell’evento li ha prima invitati a non muoversi, poi a defluire lentamente e mantenendo la calma.
Gabriele Orlandi era in forza al Reparto sperimentale già da alcuni anni. Dopo la laurea, conseguita all’Università Federico II di Napoli, era entrato in Aeronautica, approdando al 311esimo gruppo volo di Pratica di Mare. Con il tempo era diventato display pilot dell’Eurofighter, cioè il pilota che durante le manifestazioni mostra le capacità del velivolo.
Secondo i colleghi era un militare preparatissimo e, vista anche la giovane età, aveva una lunga e brillante carriera davanti a sé. Inoltre, l’attività durante l’airshow è considerata un addestramento e, inizialmente, si era diffusa la notizia che il mezzo potesse essere un biposto e che insieme ad Orlandi potesse esserci un’altra persona. Notizia poi smentita dalla stessa Aeronautica.
Sono molte le testimonianze che arrivano da Terracina di persone che hanno assistito all’agghiacciante scena. “È caduto proprio davanti ai miei occhi, volava molto basso durante l’esibizione. È come se avesse sbagliato manovra quasi a pelo d’acqua. Non si è ripreso ed è finito a picco in mare. Abbiamo visto il tonfo e i pezzi del caccia volare in aria. Non ho visto il pilota lanciarsi”, ha raccontato il fotoreporter Gianluca Vannicelli al quotidiano Il Messaggero.
E allo stesso quotidiano romano ha ricostruito la scena anche un altro testimone presente sul lungomare: “una scena agghiacciante, il caccia dopo aver eseguito diversi esercizi é uscito da un giro della morte ed é caduto in acqua di pancia, a poche centinaia di metri dalla spiaggia dove eravamo in tantissimi per vederli. Abbiamo avuto paura”.