Terza faida di Scampia, restano in carcere i vertici della Vanella Grassi

AREA NORD. Raffaele Stanchi e Luigi Montò – secondo la ricostruzione della Dda – l’8 gennaio del 2012 furono prima attirati in una trappola e torturati in un’abitazione di Villaricca, poi uccisi a Miano ed infine i cadaveri vennero ritrovati carbonizzati a Melito (un tentativo di depistare le indagini). Questo duplice omicidio è ritenuto quello che ha dato il via alla cosiddetta terza faida di Scampia che ha visto protagonisti i cosiddetti “girati” della Vanella Grassi di Secondigliano ed i due cartelli Scissionisti degli Amato-Pagano di Melito e degli Abete-Abbinante-Notturno di Scampia.

Per l’omicidio Stanchi-Montò lo scorso 4 maggio sono state arrestate 8 persone, tutte ritenute legate alla “Vanella”. Adesso il Tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare. Come riporta cronachedellacampania.it, infatti, restano in cella i vertici dei “Girati”: il boss Umberto Accurso, catturato dopo due anni di latitanza poche settimane fa a Qualiano, Fabio Magnetti, Antonio Mennetta, Luigi Aruta, Francesco Barone, Alessandro Grazioso, Edoardo Zaino e Ciro Castiello. Ad incastrarli ci sarebbero le dichiarazioni di alcuni pentiti, soprattutto quelle dell’ex ras dei girati Rosario Guarino detto Joe Banana.

A quanto pare Stanchi (detto Lello Bastone) e Montò si recarono all’appuntamento convinti di partecipare ad un summit per il narcotraffico nell’area nord. Sarebbero stati dunque torturati per scoprire dove fossero finiti due milioni di euro scomparsi della casse del clan per favorire il boss Arcangelo Abete. Rimasti in silenzio, sarebbe stati dunque uccisi e poi abbandonati nella zona degli Scissionisti per confondere gli investigatori.

(nella foto: Accurso, Mennetta e Magnetti)

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