Per alcuni un segno del destino. Un calcio tirato da San Gennaro in persona per “blindare” il terzo scudetto del Napoli. E’ il segnale che il Patrono avrebbe voluto lanciare con quel pallone incastrato nella facciata del Duomo. Tanto irrecuperabile da spingere il comune di Napoli a chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco.
Pallone incastrato nel Duomo di Napoli, San Gennaro “blinda” il terzo scudetto
Il pallone è apparso questa mattina. Fino a ieri, giurano i residenti, non c’era. Come sia arrivato a incastrarsi dietro una statua della facciata dell’edificio religioso più importante di Napoli resta un mistero. Probabilmente a sparare la palla così in alto uno dei tanti scugnizzi dei quartieri durante una partitella svolta sul sagrato del Duomo. Ora si trova in una posizione irragiungibile, troppo in alto per essere recuperato con un’agile arrampicata. Tanto che il Comune di Napoli, su richiesta del consigliere comunale Nino Simeone (presidente della Commissione mobilità) ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per rimuoverlo.
Il nuovo regolamento comunale sulla Sicurezza Urbana è chiaro: vietato giocare a pallone nei pressi di aree, beni storici, artistici, monumentali e dei luoghi di culto. Tuttavia si sa: le norme non fermano le tradizioni, tra cui quella dei ragazzini di giocare in strada e simulare le gesta dei campioni dell’attuale squadra in cima alla classifica della serie A. E così in tanti – tifosi compresi – hanno letto in quel pallone incastrato un segno del destino. Non solo la città, ma pure San Gennaro reclama questo terzo scudetto. Per chi ci crede, un buon auspicio manifestato dal Santo Patrono in attesa della certezza matematica di quel successo sportivo che manca dai tempi di Maradona. Ora sono tanti i napoletani che non vogliono l’intervento dei pompieri per disincastrare il pallone dalla statua della facciata. Almeno fino a che lo scudetto non sarà sicuro.