Tina Rispoli assolta, ma per i giudici Tony Colombo gestiva i soldi dei Marino: “Così ha avviato la carriera”

Tony Colombo avrebbe avviato la sua carriera grazie ad un prestito, pari a 80mila euro, offertogli dal boss Gaetano Marino, marito defunto di Tina Rispoli. Poi, dal 2012 al 2018, l’artista neomelodico avrebbe gestito l’intero patrimonio della famiglia Rispoli-Marino.

Tina Rispoli assolta, ma per i giudici Tony Colombo gestiva i soldi dei Marino

La circostanza, analizzata dettagliatamente dai giudici del Riesame in un’ordinanza, è stata ricostruita grazie alle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia e ai riscontri delle attività investigative.

Secondo i giudici, è proprio il cantante neomelodico a gestire l’enorme somma di denaro lasciata in eredità da Gaetano Marino. Denaro che sarebbe stato sottoposto a “operazioni di “lavaggio” con la consapevolezza e il consenso della Rispoli”.

Nell’ordinanza sono riportati alcuni messaggi che Tina e Toni si sono scambiati in cui lei sottolineava come i soldi appartengano in realtà ai propri figli.

Quando lui le scrive che ha bisogno di tenere sotto controllo quel denaro ancora per un anno per “stare al top economicamente”, lei replica: “Hai capito quanti soldi stanno fermi? (si tratta di 400.000 euro, ndr). To’, sono assaissimi! Voglio dire, se comunque io li investissi, noi potremmo vivere al top, perché ai figli miei il padre i soldi glieli ha rimasti, To’, e loro il padre non lo tengono più. Crescenzo tiene 23 anni, potrebbe dire: mamma, ma i soldi di papà dove stanno? Toni che cosa ha in mano? Facciamo i conti”.

La coppia è indagata per riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori e lo scorso dicembre ha subito il sequestro di beni mobili e immobili. Ieri i magistrati della XII sezione penale del Tribunale del Riesame di Napoli, in un altro procedimento, hanno rigettato la richiesta di arresto dalla Procura della Repubblica di Napoli nei confronti di Tina Rispoli per assoluta mancanza dei gravi indizi di colpevolezza. La donna era accusata di associazione di tipomafioso e di essere legata al clan guidato dal marito defunto.

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