Potrebbe esserci una svolta sul caso di Tiziana Cantane. L’iPhone della giovane di 31 anni ritrovata senza vita nella sua casa a Mugnano era stato utilizzato per oltre un’ora dopo il sequestro.
Lo rendono noto gli esperti informatici dell’Emme Team che, insieme con l’avvocato Salvatore Pettirossi, legale di Maria Teresa Giglio, madre della vittima, stanno facendo ulteriori accertamenti sulla morte della ragazza.
Tiziana fu ritrovata senza vita con una pashmina legata alla gola. Secondo gli esperti che stanno continuando ad indagare, il cellulare della donna è stato “manomesso” da qualcuno. Il telefono sarebbe stato utilizzato mentre era sotto sequestro.
Un altro particolare emerso negli ultimi giorni è che qualcuno ha avuto accesso all’iPhone anche dopo la morte della donna.
“I tabulati telefonici, conclude l’Emme-Team, hanno evidenziato infine che il cellulare in uso all’ex fidanzato di Tiziana era accesso e funzionante a pochi metri dall’abitazione vittima, mentre gli stessi Carabinieri erano ancora sul posto: era agganciato a una cella telefonica di quella zona.”
Qualcuno, quindi, ha avuto accesso a tutti i dati di Tiziana e cancellato quelle che potevano essere elementi decisivi per l’indagine.