L’allarme tonno avariato è scattato venerdì scorso a seguito della nota diramata dall ministero della Salute spagnolo Aecosan (Agencia Española de Consumo Seguridad Alimentaria y Nutrición) nella quale veniva riportata l’insorgenza di focolai di sindrome sgombroide che avrebbero colpito 105 persone. L’ente spagnolo ha messo in guardia tutti i consumatori dei paesi dove il tonno potrebbe essere stato venduto, compresa l’Italia.
Si tratta di tonno fresco proveniente dalla Spagna e distribuito dalla ditta Garciden. Le Autorità sanitarie italiane avevano già provveduto ad adottare i provvedimenti opportuni ponendo sotto sequestro le partite ricevute, ma dalla Spagna ora hanno avvisato che il tonno potrebbe comunque essere stato venduto allo stato sfuso in piccole quantità e in diversi formati nelle pescherie o in negozi che vendono al consumatore finale.
Non si esclude che il malore a due fratelli trevigiani di circa 40 anni, finiti in ospedale per una sospetta intossicazione alimentare dopo aver mangiato della pasta con del tonno al ristorante Stiefel, sia legato a questa circostanza. Presentavano i sintomi della sindrome sgombroide.
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Ma di cosa si tratta? La sindrome sgombroide è un’intossicazione causata dalla cattiva conservazione di prodotti ittici. Responsabile di questa patologia è l’istamina una sostanza tossica che si produce, in quantità abbondanti, durante il processo di degradazione del pesce.
I sintomi della sindrome sgombroide sono repentini oltre che facilmente riconducibili e di solito sono: arrossamento della pelle, eritema, cefalea pulsante, crampi addominali, nausea, diarrea, tachicardia, edema glottide, bocca che brucia più raramente ipertermia o perdita della vista e si manifestano tutti entro i primi 10-30 minuti dall’ingerimento e potrebbero essere avvertiti fino ad uno, due ore dopo. Inoltre i soggetti interessati da asma potrebbero avvertire problemi respiratori come dispnea o broncospasmi.