Continue richieste estorsive e interessi usurai fino al 67%. Nella morsa dell’usura ci è finita una donna, titolare di una panetteria di Torre del Greco, in provincia di Napoli.
Torre del greco, titolare di un panificio costretta a pagare 3 usurai
Le indagini hanno tratto origine dalla denuncia della vittima che, dopo due anni di inferno, ha trovato il coraggio per recarsi dalle forze dell’ordine e raccontare l’incubo che stava vivendo.
L’attività investigativa ha portato così all’arresto di undici soggetti. Si sono aperte le porte del carcere per Gaetano Di Giulio, Alberto Di Giulio, Salvatore Scognamiglio, Clorinda Palomba. Ai domiciliari, invece, sono finiti Colomba Cascone, Virginia Raiola, Luisa Zorino, Maria Grazia Candurro, Luigia Di Giulio, Valentina Pinto, Antonio Stampalia, tutti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di usura ed estorsione. Una dodicesima persona, anch’essa destinataria della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, è ricercata.
Le risultanze investigative, corroborate anche da intercettazioni telefoniche e da riscontri oggettivi acquisiti con appostamenti effettuati presso la panetteria della persona offesa, hanno consentito di accertare come la donna, in un momento di difficoltà economica, avesse trovato “aiuto” da alcuni clienti della panetteria da lei gestita. In un primo momento si erano offerti di prestarle del denaro senza pretendere alcun interesse, poi successivamente le avevano richiesto mensilmente la restituzione di somme di denaro spropositate rispetto al debito iniziale, applicando un tasso di interesse pari anche al 67 per cento.
La vittima si è cosi trovata nella condizione, da un lato, di non essere in grado di ripianare il debito, dovendo già versare ogni mese – se non ogni settima – cifre considerevoli e, dall’altro, di essere costretta a chiedere ulteriori prestiti ad altri usurai di Torre del Greco (anche imparentati tra loro).
Tra gli episodi ricostruiti, c’è uno in particolare che risale a fine dicembre 2020. In quel caso la donna era stata costretta a consegnare somme di denaro, il cui importo variava dai 100 ai 200 euro, ad almeno tre diversi usurai al giorno.
100 euro in più ad ogni ritardo nei pagamenti
La signora ha poi riferito agli inquirenti come alcuni strozzini pretendessero 100 euro come somma aggiuntiva per ogni giorno di ritardo nei pagamenti e come altri invece alzassero il tasso di interesse a loro piacimento, ogni qual volta si rendevano conto che la commerciante aveva quasi saldato completamente le passività. Dopo mesi di minacce e violenze fisiche, la vittima è perfino scappata nascondendosi in un albergo per oltre un mese. Alla fine ha trovato il coraggio per denunciare i suoi aguzzini.