Il Blue Whale arriva anche alle nostre latitudini. Un tentativo di suicidio a Pescara. Un caso denunciato a Latina. Nel primo episodio 13enne era pronta a lanciarsi dall’ottavo piano di un palazzo, aveva completato tutte le fasi del gioco mortale. Le mancava solo il salto nel vuoto.
La sfida nata in Russia, che pare abbia portato al suicidio circa 150 adolescenti, crea casi di emulazione anche alle nostre latitudini. Fortunatamente i genitori sono intervenuti in tempo e la ragazza è oggi trattenuta nel reparto di Neuropsichiatria infrantile dell’ospedale Salesi di Ancona. Sarebbero state le ferite sospette alle braccia e il cambiamento d’umore della ragazza ad insospettire tutti, amici e parenti, che l’osservavano a stretto contatto, e che le hanno salvato la vita.
Se si fosse lanciata sarebbe stato il potenziale secondo caso di morte collegabile al gioco della balena blu. Non si esclude che la vicenda abbia degli strascichi, non è infatti escluso che venga aperta un’indagine per capire chi, dietro lo schermo del computer, abbia inviato l’elenco delle sfide alla minore.
Nei giorni scorsi è stato denunciato anche un tentativo di adescamento che ha coinvolto due bambine che frequentano una scuola elementare di Latina, nel Lazio. Una bambina di 10 anni è stata aggiunta a un gruppo anonimo su Whatsapp dal nome che non lascia spazio a dubbi: Balena Blu. Per fortuna la piccola è stata prudente e ha immediatamente informato i genitori.
La mamma ha letto e ascoltato i messaggi presenti nel gruppo, alcuni dei quali vocali, scoprendo una realtà terrificante, molto simile a quanto raccontato nel recente servizio televisivo delle Iene. Il tutor, colui che organizza il gioco e ne detta le regole, aveva già spiegato quali sarebbero state le azioni richieste, quasi tutte di tipo autolesionistico.
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